Corriere dello Sport: “Le proprietà straniere si prendono il calcio italiano. Gabelli al Monza diventerebbe il nono statunitense”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle proprietà straniere nel calcio italiano.

Negli ultimi anni, sempre più investitori stranieri, in particolare americani, sono entrati nel calcio italiano, attirati dalle opportunità economiche legate all’acquisizione di club, ma spesso si trovano a fare i conti con la lentezza della burocrazia, in particolare quando si tratta di costruire nuovi stadi. Attualmente, ben otto club di Serie A sono sotto gestione americana, con la possibilità che diventino nove se il miliardario Mario Joseph Gabelli dovesse acquistare il Monza, seguendo le orme di Fiorentina, Genoa, Inter, Milan, Parma, Roma e Venezia. Anche l’Atalanta, pur mantenendo una parte delle quote sotto il controllo della famiglia Percassi, è in parte gestita da investitori americani.

Dall’altra parte, i vecchi patron italiani, come Lotito, De Laurentiis, Giulini, e altri, rappresentano una minoranza nel panorama calcistico odierno, con molti di loro che iniziano a considerare l’idea di cedere le loro quote. In questo scenario, emergono anche altre figure rilevanti, come gli indonesiani del Como o gli australiani e argentini che hanno investito in club di Serie B e Serie C, mostrando come il calcio italiano stia diventando un terreno fertile per investitori stranieri.

Oltre al Monza, anche il Genoa, attualmente sotto il controllo di 777 Partners, è sul mercato, mentre altre voci riguardano Friedkin alla Roma, nel caso in cui il progetto dello stadio di Pietralata non dovesse concretizzarsi, e RedBird, che entro agosto dovrà rimborsare il prestito di Elliott per l’acquisizione del Milan.

Tuttavia, il modello del calcio europeo, fortemente legato ai risultati sportivi, non sempre si adatta alle aspettative degli investitori, specialmente quelli provenienti dagli Stati Uniti, abituati a sistemi come l’NBA, dove non ci sono retrocessioni, le arene sono di proprietà e i diritti TV sono garantiti a lungo termine. Questo rende difficile replicare quel modello in Italia, dove il 30-40% del fatturato di un club dipende dai risultati sportivi.

Infine, ci sono anche esempi di resistenza e rilancio, come il caso del Parma, dove il proprietario americano Krause ha recentemente preso il controllo totale del club, acquistando le quote rimanenti di “Nuovo Inizio”, il gruppo che aveva guidato la rinascita della squadra dopo il fallimento del 2015.