L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla vicenda accaduta in occasione del match tra Lecce e Vicenza, con protagonista Meggiorini.
Parole come pietre che trapassano il cuore e feriscono l’anima. Quella di Riccardo Meggiorini, il campione del Vicenza che, proprio come gli eroi omerici, non ha vergogna di mostrarsi in lacrime dopo gli insulti gratuiti alla mamma che non c’è più, scomparsa nel 2017, incredibilmente presa di mira da Zan Majer, esagitato centrocampista del Lecce in un tentativo maldestro di provocazione. Il testacoda con il Vicenza, andato in scena al “Via del Mare” dopo essere stato per due volte rinviato a causa del Covid, si conclude in modo deprecabile. Ma offre anche una lezione di stile e di impareggiabile umanità. Il labiale certificato dalle telecamere di Dazn nel concitato finale del match che ha spinto meritatamente al comando della Serie B i salentini di Marco Baroni, è l’epilogo peggiore di una gara bella e combattuta che non meritava di essere rovinata da un episodio così brutto e inutile.
RISPETTO. Dopo ripetuti contrasti di gioco e il gol che rimette in discussione il risultato siglato proprio da Meggiorini, l’attaccante vicentino toccato dalle ingiurie dello sloveno si rivolge a lui così: «Porta rispetto, cosa c’entra mia mamma?». E scoppia a piangere, consolato dal capitano del Lecce Fabio Lucioni che rimprovera con lo sguardo il compagno. Majer si è in seguito giustificato con l’avversario, prima negli spogliatoi e poi con un post su Instagram: «A volte in campo si dicono cose che non si pensano. Voglio pubblicamente chiedere scusa a Riccardo. Mi dispiace davvero tanto per quanto è accaduto». E Meggiorini si rivela un fuoriclasse di umanità, perdonandolo: «Sono stato insultato più volte, ma l’importante è che Zan sia venuto a chiedermi scusa», ha commentato a freddo il cecchino biancorosso, confermandosi ragazzo intelligente oltre che sensibile.