Corriere dello Sport: “L’autogol del pm: «Odio la Juve». E ora può fare un passo indietro”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Juventus e l’autogol del pm.

Prima un video, poi un altro e un altro ancora. Nella serata di lunedì alcuni canali social di tifosi bianconeri (Colpo Gobbo e Ju29ro) rispolverano alcuni estratti di un convegno del 2019, tra i relatori anche Ciro Santoriello, sostituto procuratore del Gruppo di Diritto Penale dell’Economia della Procura di Torino che insieme a Mario Bendoni (sostituto procuratore) e Marco Gianoglio (procuratore aggiunto) si è occupato dell’inchiesta Prisma. Ecco, Santoriello in quel convegno si rilassa un po’ troppo e si lascia andare ad alcune battute che sono diventate un caso di portata nazionale. La principale: «Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus.

Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero invece sono anti-juventino, cioè contro i ladrocini in campo. E mi è toccato scrivere l’archiviazione». Uno stralcio di quaranta secondi a cui poi ne seguono un altro paio, all’interno di un convegno di circa quattro ore, quanto basta per scatenare un autentico inferno attorno a Santoriello, che pure stava spiegando i passi che avevano portato all’archiviazione di un’indagine per falso in bilancio proprio della Juventus nel 2015 e 2016. La parola «odio» d’altronde non poteva lasciare indifferente il popolo bianconero e non solo.

ABODI E IL TAPIRO. Quel sentimento di ingiustizia già palesato pure dalla Juventus dopo la sentenza della Corte Federale d’Appello si è quindi rafforzato in vista dell’imminente udienza preliminare in sede di giustizia ordinaria, fissata al 27 marzo dal Gup Marco Picco. Ieri mattina, sempre via Twitter, è poi intervenuto a riguardo anche Andrea Abodi: «Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni. Per ora penso sia corretto che mi fermi qui», il cinguettio del Ministro dello Sport. In giornata anche Striscia la Notizia è arrivata al Tribunale di Torino, per la consegna di un tapiro gigante a Santoriello.

CHIAPPERO CON SANTORIELLO. «Non ho nulla da dire», le uniche battute di Santoriello intercettate da Adn Kronos. In Procura comunque non sembra che questo polverone, almeno per il momento, possa portare ad alcuna conseguenza o ad incidere sul procedimento. Bocche cucite ovviamente, solo con il tempo si capirà se proprio Santoriello potrà decidere o meno di fare un passo indietro, richiesta che potrebbe pure essere respinta per la conferma nella fiducia al pm e all’imparzialità dell’indagine. A tale proposito arrivano le parole di Luigi Chiappero, tra i legali bianconeri e in questo caso anche difensore di Marco Re e Stefano Bertola: «Santoriello? Un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto. A tal proposito ricorderei come fu proprio lui ad archiviare tutte le accuse in un procedimento del passato aperto sui conti della società bianconera».

CHI è. Ma chi è Ciro Santoriello? Nato a Latina nel 1965 ma cresciuto a Napoli, si laurea in giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma nel 1989, nel 1991 diventa magistrato. Punto di riferimento in materia economica, ha pubblicato numerosi testi di diritto processuale. Presso la Procura di Torino ha lavorato per anni nel Gruppo di Diritto Penale dell’Economia, recentemente Santoriello è stato destinato alla lotta al crimine organizzato dal procuratore capo Anna Maria Loreto. Prima dell’inchiesta Prisma sui conti della Juve nel triennio 2018-2021 aveva già lavorato in ambito sportivo . Archiviò l ‘indagine sui bilanci 2015-2016 scrivendo che « è tutt’altro che corretto sostenere che in sede penale» durante Calciopoli sia stata «accertata in maniera indiscussa e definitiva la responsabilità civile della Juventus per gli illeciti di frode sportiva commessi dai suoi dirigenti». S i è occupato anche del caso Auxilium Torino basket, società fallita il 10 giugno 2019 e per cui Santoriello ha chiesto lo scorso maggio dieci rinvii a giudizio.