Che cosa lega Ndamukong Suh all’Ascoli? Un campione di football americano alto 1,93 e di 142 chili, con un salario di 38 milioni di dollari l’anno, un treno di sponsor milionari da Nike a Chrysler, uno che a 34 anni ha vinto 22 titoli individuali e uno di squadra, il Super Bowl, con i Tampa Bay Buccaneers dell’icona Tom Brady?
Come riporta l’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, il grande gioco della finanza americana attratta dal calcio italiano. Suh, assieme a una serie di big della finanza, tra cui la Wawemaker Partner, venture capital di Los Angeles e Singapore con 650 milioni di dollari in fondi, e l’ex Ceo di Univision, Vince Sadusky, sarà uno dei nuovi soci dell’Ascoli Calcio.
Il primo campione di football americano a sbarcare nel calcio italiano e a segnare una svolta per una società che ha 123 anni, 16 campionati di A, e il famoso quarto posto raggiunto nel ’79-80. Da ora in poi sarà possibile leggere nello stesso pezzo il nome di Suh e quello del tecnico Andrea Sottil, di Saric, Botteghin e Baschirotto. E immaginare uno sbarco dell’Ascoli negli Stati Uniti, con un fan point a Manhattan, due academy, di cui una in New Jersey, e forse, dal prossimo anno, una tournée estiva di amichevoli, tra New York e Boston. Gli americani, dopo due mesi di trattative e almeno cinque incontri, alcuni in remoto, oggi diventeranno soci del presidente, Massimo Pulcinelli, romano, 56 anni, fondatore di Bricofer, una delle catene del ‘fai da te’ più grande d’Europa, con ben 500 milioni di fatturato all’anno e 124 sedi praticamente disseminate in tutta Italia.
Il fondatore della North Sixth Group, Matt Rizzetta, un giovane italoamericano di New York, ha conosciuto a giugno Pulcinelli. In quel tempo Rizzetta era deluso dall’esperienza come azionista nel Campobasso. Qualcuno – prosegue il quotidiano – gli aveva consigliato la Pistoiese o la Lucchese. Un amico lo ha messo in contatto con Pulcinelli, imprenditore visionario come lui, deciso a rilanciare l’Ascoli e a sbarcare in Usa. L’americano era a Castelgandolfo e ha conosciuto, via Zoom, Pulcinelli. Ed è scattata la scintilla. Una squadra di legali, tra Roma e New York, con commercialisti e dirigenti sportivi, ha analizzato i documenti dell’Ascoli. Gli americani acquisiranno una quota d’ingresso del 31%, con la possibilità di aumentare le azioni entro fine stagione sino al 50% e potenziare la partnership con Pulcinelli. Nel frattempo il braccio destro di Rizzetta, Nicola Cirrincione, si occuperà di lanciare l’Ascoli anche nel mercato nordamericano. Prima iniziativa: la nascita di un fan point a Soho, vicino al quartier generale della North Sixth, dove poter seguire le partite del ‘Picchio’ davanti alla televisione, ovviamente con tanto di con merchandising di maglie bianconere. L’Ascoli Party prevede buffet gratuito, forse di prodotti marchigiani, con la speranza che le portate migliori arrivino dal campo.