“Il gradimento della tifoseria verso l’Acr è ai minimi storici come dimostrano le scarsissime presenze allo stadio (sabato scorso contro la Juve Stabia c’erano al Franco Scoglio circa ottocento spettatori) ed in città si è creata una disaffezione totale dovuta ai problemi economici del club, ai continui contrasti, ai programmi ridimensionati e ad una classifica senza grandi prospettive. C’è chi pensa che i problemi del Messina abbiano vecchia origine: «Stracuzzi e soci, un anno fa – ricorda Nicola Perino – hanno avuto la possibilità di cedere la società prima al gruppo Barbera e di recente a Franco Proto. Non lo hanno fatto e queste sono le conseguenze. Se realisticamente avessero voluto il bene del Messina, oggi saremmo in mani diverse». Sulla medesima lunghezza d’onda Gino Sancetta, medico di professione: «Se si escludono i primi mesi della scorsa stagione, questa gestione societaria ha avuto sempre problemi e così non si fa altro che uccidere la nostra passione. Ormai la Serie A è un lontano ricordo, ma è legittimo chiedere un progetto serio e concreto, indipendentemente dalla categoria. Soltanto così i messinesi torneranno allo stadio». Chi non lo frequenta più da qualche anno è Daniele Cappuccio: «E sinceramente mi dispiace, non vedo però un’organizzazione che possa portare risultati positivi sul campo. Il Messina attraversa un periodo buio, speriamo che questi imprenditori calabresi portino la svolta». «È presto comunque per criticare – aggiunge un altro tifoso, Natale Isgrò, riferendosi alla nuova cordata – aspettiamo prima di parlarne bene o male». «Questa società era partita l’anno scorso con programmi ed intenzioni serie – dichiara Alessandro Patinella – ma in poco tempo i nodi sono venuti al pettine ed oggi la situazione è critica. Siamo stanchi di anni vissuti così, nell’incertezza. Dopo l’abbandono dei Franza, il Messina non ha più avuto programmazioni serie». «Pensiamo a salvare la categoria e a raggiungere una tranquilla salvezza – sostiene Eugenio Bruno – a questo dovrà seguire una ristrutturazione a tutti i livelli da parte della nuova proprietà. Grazie a Lucarelli, che sta facendo un grandissimo lavoro con la squadra dentro e fuori dal campo». I club organizzati, come già dichiarato in un precedente comunicato, sono in aperta contestazione con la società e nell’ultima gara hanno contestato l’ex presidente Natale Stracuzzi. I reggini Pasquale Gerace e Giuseppe Marcianò, dopo avere firmato un preliminare di acquisto del 70 per cento delle quote dell’Acr, e in attesa di completare l’esame dei documenti e dei bilanci, hanno diffuso un comunicato ai tifosi, così sintetizzato: «Non chiediamo nulla, vogliamo operare alla luce del sole, con obiettivi precisi e controllabili da tutti. Intanto vediamo se la trattativa andrà a buon fine. Abbiamo chiesto di accelerare, di concludere, vogliamo operare. Il mercato di gennaio è stato l’ulteriore dimostrazione che non si può perdere altro tempo. Abbiamo una visione chiara di cosa ci aspetta e di cosa occorre fare. Ordine in società, divisione di ruoli e competenze. Sicurezza economica derivante da conti e bilanci sani e, soprattutto, pubblici. Sarà tutto trasparente, bianchissimo. Il Messina sarà una scatola di vetro. Limpidezza, chiarezza, onestà. Si può gestire una società di calcio seguendo questi principi. E questo faremo. Società snella, vivace, veloce nelle scelte e trasparente. Ecco come risponderemo ai dubbi, alle cattiverie, alle insinuazioni di chi teme la nostra entrata nell’Acr. Gestione delle strutture sportive con drastico intervento di riqualificazione a nostro carico»”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.