Corriere dello Sport: “Lanciano choc, calcio addio. La famiglia Maio: «Non ci iscriviamo, pensiamo alle aziende»”
“Usiamo una metafora forte: conta come si vive, ma forse ancora di più come ci si congeda. Trasferiamo il concetto alla parabola sportiva del Lanciano, che ieri è andato proprio giù a picco, mescoliamo il tutto ed ecco che ne esce una morale amarissima. Perché tra il bianco e il nero c’è anche il grigio, con tante sfumature, ma evidentemente non è stato preso in considerazione. La notizia, seppur fresca, è paradossalmente vecchia, dal momento che in molti l’avevano subdorata. Dunque, la famiglia Maio ha deciso di non iscrivere il Lanciano al prossimo campionato di Lega Pro, lasciandolo cadere nel vuoto. In poche ore, quelle della decisione, sono stati cancellati otto anni di buona gestione, con picchi di assoluti grandezza quali la storica promozione in serie B e tre salvezze tra i cadetti. Già che ci siamo mettiamo pure i due mesi in testa al campionato (due anni fa) che avevano addirittura fatto sognare la serie A. Troppo doloroso, probabilmente grottesco, pensarci adesso che il gruppo dirigente si è disimpegnato, senza margini di ripensamento. «La Virtus Lanciano non sarà iscritta al prossimo campionato di Lega Pro – è l’incipit del lungo e accalorato comunicato societario che si può trovare sul sito – ed è con immenso dolore che ci troviamo a scrivere poche righe …, ma di cui non possiamo nascondere o tacere l’ineluttabilità…» eccetera. Verdetto agghiacciante. Naturalmente, nella parte in cui si scrive “abbiamo delle responsabilità molto grandi nei confronti delle nostre aziende per le quali è arrivato il momento di attuare programmi d’investimento e di ristrutturazione, da tempo pianificati e troppo spesso rinviati e ormai improrogabili, che ci obbligano a”, … ” energie che non possono più essere canalizzate verso la Virtus Lanciano …”. Ecco: in quella sezione bisognerebbe alzare le mani, però … Però, bisogna saper chiudere con senso del dovere, mentre lasciare una città incredula e orfana della sua rappresentazione simbolica, qual è la squadra che porta il suo nome, non è il miglior congedo. Bisognava pensarci a tempo debito. Ora sarà difficile raccogliere i cocci ed è davvero troppo presto per cercare di immaginare cosa accadrà. Ma una cosa è certa, cioè che dell’ultima esortazione del comunicato, quel ” grazie ai tifosi che hanno sostenuto e seguito la Virtus Lanciano ovunque e comunque; quelli a cui chiediamo di non abbandonarsi alla rabbia e alle recriminazioni, ma di avere la forza di ripensare con orgoglio a quello che abbiamo vissuto insieme e, da domani, voltare pagina e ricominciare”, beh, di quella i lancianesi avrebbero fatto volentieri a meno”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.