“Annunciato come uno spareggio per la A, l’incrocio al “Curi” tra Perugia e Frosinone è uno spot per questa B che non si smentisce mai. L’aggancio in vetta degli umbri non è frutto del caso, come neppure solo delle leggerezze difensive avversarie (chi marcava Di Carmine sul gol?), una costante di questo Frosinone, poi ancora capace di una reazione da grande. Ma sarebbe sbagliato credere che il primato perugino sia una conseguenza dei continui errori arbitrali, incorreggibili senza il Var. Punito a Palermo da un rigore inventato, Giunti vince soffrendo e con caparbietà, confermando la principale qualità del suo Perugia: tanta personalità. Longo protesta perché, al netto delle valutazioni errate di Abbattista, dopo Perugia (un fuorigioco fischiato a Dionisi che non c’è) e Pescara (rete da annullare a Pettinari e gol buono negato a Daniel Ciofani) si ritrova con almeno 2 punti in meno che gli costano il primato solitario. Ma il 1º ko dei laziali, dopo il migliore avvio di sempre in cadetteria, nasce anche da imprecisioni dei suoi attaccanti e da un super Rosati. Chi indovina tutto è Grosso ridisegnando i Galletti con Cissé, un attaccante che avrebbe fatto comodo al Benevento e che può spopolare a Bari. Sfortunata con Defendi e tradita da Albadoro, la Ternana esce male dall’Astronave che manda in orbita i pugliesi. Fa rumore il blitz in Laguna del Parma che rimette in piedi i crociati in una B ricca di sorprese. Come il Cittadella di Venturato che sbanca l’Empoli e si ricandida per la A con l’Avellino dell’imperterrito maestro Novellino (ancora espulso), a Novara spietato con Ardemagni. Fa rumore il Pescara: Zeman non chiudeva 0-0 da 3 anni. Ma dopo 3 rimonte di fi la subite e 7 gol incassati, cosa chiedere di più?”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.