L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla strategia del Palermo che dopo aver conquistato dieci punti in quattro gare adesso mette nel mirino il Bari e la testa della classifica.
A come Almici, B come Brunori il goleador o come Buttaro, diciannove anni appena, D come difesa, M come moduli di gioco, I come intensità, N come navigare a vista. Dopo Andria, Filippi sorride perché ha già utilizzato con profitto buona parte del suo alfabeto tecnico-tattico con risultati niente male: quattro partite, dieci punti; sette gol realizzati, due subiti, media da prima della classe e segnale che il rinnovamento parte dalla retroguardia e da ragazzi che rispondono alle sollecitazioni con lo spirito giusto e che in una parziale classifica degli ultimi turni sarebbero, appunto, in testa.
Miracolo di costruzione che passa attraverso l’esperienza di diversi sistemi: il 3-4-2-1 iniziale, poi il 4-3-2-1, infine il 5-3-2, l‘enciclopedia del calcio applicata ad una squadra figlia di un gruppo folto e di qualità, quasi completo ad eccezione di un regista classico. Proprio la duttilità degli schemi, comporterà di volta in volta alcuni sacrifici, soprattutto in avanti. Gli attaccanti abbondano ma il 3-5-2 porterebbe ad escludere elementi di fantasia come Floriano e Silipo a vantaggio degli esterni Almici e Valente e comunque consentirebbe il contemporaneo utilizzo di un tandem offensivo con Brunori e Fella (o Soleri); il più spregiudicato 3-4-2-1 mette in dubbio la presenza di uno tra Luperini, Odjer e Dall’Oglio e in prima fila invece i trequartisti; il 4-3-2-1, che in fondo copre meglio gli spazi, lascia la conseguenza di un difensore in meno e di un centrocampista in più. Filippi ormai sembra orientato a variare secondo necessità. Anche perché, con l’assenza di De Rose, squalificato, il centrocampo ha solo altri tre interpreti.
La caccia al Bari è già partita. Filippi ricava sempre più convinzioni dalle sue manovre. Nel dopo Boscaglia, fu l’artefice del recupero che portò ai play off. Ora si pone come primo sfidante del Bari, atteso al Barbera alla fine del girone d’andata. L’idea sarebbe quella di un clamoroso sorpasso proprio in occasione del big match. Ma la strada è lunga e il tecnico chiede continuità. La vittoria in trasferta con l’Andria, seconda consecutiva, viene considerata la base sulla quale impostare il piano d’azione, a cominciare dal Potenza prossimo avversario. Dopo un paio di giorni di riposo, ieri Filippi e il suo vice Levacovich, assieme al ds Castagnini, hanno analizzato allo stadio Barbera l’ultimo successo ottenuto, per limare eventuali errori. Oggi si torna in campo con doppia seduta. Sulla via del recupero anche Accardi che dovrebbe rientrare in gruppo. E’ l’inizio della volata. Il Palermo vuole provarci.