L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sulle dichiarazioni di alcuni dirigenti del Palermo e del Sindaco Orlando, in seguito al ribaltamento della sentenza. Il DS Foschi: «Sono contento, ma è il minimo che il Palermo potesse ottenere. Forse pretendo troppo ma per come vanno le cose nel calcio poteva finire peggio. Ci hanno comunque tolto i play off che avevamo conquistato meritatamente. Basta polemiche, chiudiamo il discorso e ricominciamo. L’importante è avere pagato questo famoso dazio per fatti che si riferivano agli anni passati. Si cambia anche strategia. Non ci sarà più bisogno di azzerare tutto, la B ti consente di fare un programma a vincere. Qualche sacrificio sarà naturale, però non abbiamo più macchie, siamo in una categoria che ci sta anche stretta, ma che riprendiamo con orgoglio. Abbiamo pagato quello che c’era da pagare e ora si deve ripartire per fare meglio». Lo segue il Sindaco Orlando. «La Giustizia sportiva ha cancellato l’assurda retrocessione in C che non avrebbe tenuto in alcun conto i risultati raggiunti dalla squadra. Crediamo che la promozione sia solo rimandata di un anno». Il presidente Albanese: «E’ arrivata questa sentenza che è una sorta di via di mezzo. Ne prendiamo atto e la rispettiamo. Ripartiamo dalla B e da domani (oggi, ndr) inizieremo a programmare. Faremo la nostra parte. Come ci muoveremo? Aspettiamo di leggere le motivazioni assieme ai legali, intanto ripartiamo dalla B consapevoli che l’obiettivo del nostro progetto è quello di riportare il Palermo in A». In merito anche il dg Lucchesi: «Considerato che non abbiamo potuto giocarci i playoff e che il Palermo non meritava una sanzione abnorme, considero il mantenimento della B come il risultato minimo. Gli avvocati hanno lavorato bene, inizieremo a costruire».