“I drammatici fatti di Bruxelles alzano il livello di sicurezza specifico anche sulla nostra Nazionale. I servizi di sicurezza italiani, di concerto con quelli francesi, avevano già stilato un piano operativo per garantire alla delegazione azzurra la massima sicurezza, soprattutto all’indomani degli attentati del novembre scorso, al Bataclan e nei locali di Parigi. Adesso, si potrebbe salire un gradino più su, con l’impiego di forze speciali. Ipotesi che è già stata ventilata nel workshop sulla sicurezza che si è svolto a Parigi ad inizio mese, nuova (e non ultima) tappa d’avvicinamento all’Evento-Europei. L’Italia ha messo in campo la sua decennale esperienza, spesso anche “esportata” nella preparazione e nello scambio di conoscenze in vista di grandi eventi sportivi (come in Brasile nel 2014), basata su un’organizzazione all’avanguardia che fa capo all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, guidato da Alberto Intini e dal suo vice Massimo Passariello, quest’ultimo all’esordio in una manifestazione internazionale dopo l’uscita di Roberto Massucci, ora Capo di Gabinetto della Questura di Roma. Sia in Sud America, due anni fa, sia in Sudafrica, nel 2012, la Nazionale azzurra veniva seguita costantemente da una task force “made in Italy” formata da dodici funzionari italiani che lavoravano a contatto con le autorità e gli agenti locali. Un “modus operandi” che sarà replicato, anche se l’escalation del regime stragista dell’Islam potrebbe richiedere un innalzamento degli sforzi, mettendo ad esempio in campo l’uso di forze speciali (tipo i nostri Nocs, il Nucleo operativo centrale di sicurezza). Un’idea, allo stato ancora embrionale, ma che non viene scartata a prescindere. ALLARME. La Federcalcio ha seguito e sta seguendo costantemente l’evolversi delle vicende internazionali. La situazione di allerta al momento viene valutata senza allarmi ma tenuta comunque nella giusta considerazione. Nei prossimi giorni ci saranno altri incontri con i nostri funzionari del Ministero dell’Interno, in maniera da capire se e come potrebbero cambiare le modalità di scorta all’Europeo 2016, in maniera da assicurare una sicurezza efficace ma allo stesso tempo discreta. Particolare attenzione sarà messa ai controlli attorno e dentro il ritiro dell’Italia a Montpellier, non solo quando l’Italia sarà presente ma – visti gli ultimi sviluppi – quando la nostra squadra si sposterà per le partite (il 13 giugno a Lione contro il Belgio, il 17 giugno a Tolosa contro la Svezia e il 22 giugno a Lilla contro l’Irlanda). Gli azzurri si alleneranno presso il Bernard Gasset, centro sportivo del «Montpellier Hérault Sport Club» a Grammont, e alloggeranno presso il «Courtyard by Marriott Hotel». Negli spostamenti, gli azzurri saranno seguiti dai funzionari del Viminale (che viaggeranno sempre con la comitiva italiana), ma potrebbe rendersi necessario anche un grado di attenzione maggiore, con l’intervento, in determinati casi di particolare gravità, anche di forze speciali. TASK FORCE. La sicurezza dell’Italia sarà garantita da una task force multiforze e multinazionale, guidata dall’intelligence italiana. La nostra Polizia è in costante contatto con i colleghi francesi per scambiarsi informazioni, per concertare piani di intervento ed eventuali alternative. Sul piano interno, invece, è costante la collaborazione con il Ministero degli Esteri. Saranno presidiati tutti i luoghi frequentati dagli azzurri, stadi, hotel, aeroporti. In questo spostamenti, come detto, l’Italia potrebbe essere scortata anche dalle forze speciali, siano esse italiane o francesi, come il GIGN e il RAID, le forze di sicurezza antiterrorismo d’Oltralpe”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.