Corriere dello Sport: “La sfida di Salerno: «Palermo, è così che ci salveremo»”
“«Ho completato il giro dell’isola». Nicola Salerno inizia la presentazione ufficiale con una battuta che ricorda tutti i suoi trascorsi siciliani. Licata per cominciare, Catania con Gaucci prima e Pulvirenti poi (quando Lo Monaco era a Palermo), Messina negli anni della promozione in B. Ora Palermo. La più prestigiosa forse ma anche la più difficile: «Per me è un onore arrivare in una piazza che ho sempre apprezzato – afferma il nuovo direttore sportivo rosanero – ero stato vicino anche in precedenza ma in quei casi avevo già dato la parola ad altri club. Stavolta ero libero, avevo intrapreso un tipo di attività diversa in Inghilterra ma quando è arrivata la chiamata di Zamparini non me la sono sentita di negare la mia collaborazione. Spero sia proficua e utile alla squadra. So che la situazione presenta delle difficoltà ma la reputo ancora affrontabile. Del resto, non è nel mio dna arrivare in momenti facili e sono abituato a tensioni all’interno dei club. Spesso questa è la realtà del calcio». Autonomia. La vita dei dirigenti di Zamparini è complicata per definizione. Qual è il grado di autonomia che Salerno ritiene di avere? «Se mi ha chiamato e fatto il contratto (di un anno e mezzo, 200.000 euro l’ingaggio per questi primi mesi, ndc.) non lo avrà fatto per una cortesia – risponde il ds – dato il rapporto che ho con lui penso di poter lavorare nel migliore dei modi. I consulenti slavi? Sono sempre stato abituato a navigare in acque non calme, ho lavorato con problematiche di tutti i tipi. Sono venuto per fare il massimo e mettere a posto questa situazione, perché secondo me i margini ci sono e la squadra ha delle qualità». E il caso Sunjic che sembra l’emblema degli equivoci in casa Palermo? Salerno, che non avrebbe voluto un giocatore che non conosce, prova ad ammorbidire i toni: «Vedremo se questo ragazzo ci può dare una mano, in fondo non viene dall’Interregionale. Intanto lo accogliamo, assieme all’allenatore ne valuteremo le potenzialità. Ben venga Sunjic ma è ovvio che dobbiamo fare tante altre operazioni. E comunque sono sempre disponibile ad affrontare queste situazioni, in fondo anche gli altri che sono in squadra non li ho portati io».
Giocatori pronti. Su cosa fare conto per sperare ancora? «A febbraio si decide gran parte del destino del campionato, se fai 2-3 risultati, magari imprevisti, dai continuità, prendi morale e la squadra si gasa. Dobbiamo rimanere attaccati al trend salvezza. I rinforzi? Cerchiamo giocatori pronti che conoscono il campionato, servono personalità e sicurezze. Ci vuole qualcuno di questo tipo che ci aiuti anche nello spogliatoio. Margini di manovra sul mercato? Non è tanto quello il problema perché a volte anche con meno disponibilità si riescono a fare operazioni che migliorano la squadra. Aldilà delle individualità, la crescita dovrà arrivare dalla ricerca della compattezza». Da qui la conferma di Corini: «Si è pensato di non dare un altro scossone, trovare ogni settimana una faccia nuova diventa un problema. Mi auguro che Corini faccia risultato e possa andare avanti. C’è la pressione della piazza, la proprietà che ha delle aspettative. Mi auguro che il Palermo abbia un pizzico di fortuna, serve anche quella. Un problema convincere i giocatori ad accettare una squadra così mal messa? Non penso, parliamo sempre di Serie A e Palermo è una grande piazza difficile da rifiutare. Tutti sanno che possiamo ancora giocarci le nostre carte. Costruire già per la B? Cerchiamo di pensare all’immediato prendendo calciatori buoni; poi il futuro lo vedremo». FACCE DA CAMBIARE Entrambi gli svedesi potrebbero partire a giorni. «Per Hiljemark c’è una trattativa abbastanza avanzata (con la Dinamo Kiev, ndc.), aspettiamo di saperne l’esito. È in uscita. Quaison? Ci sono buone possibilità di rifare il contratto (in scadenza a giugno, ndc), ma ha avuto delle richieste (il Birmingham di Zola la più interessante, ndc.). È un ottimo giocatore, io l’avevo trattato anche prima che venisse a Palermo, valuteremo in questi giorni cosa fare con lui. Altre cessioni? Possibile che qualcuno possa andare via non tanto per fare cassa ma per cambiare qualche faccia ed evitare le negatività».”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.