Corriere dello Sport: “La rottura tra Mancio e Inter, la storia è finita. Il presidente Thohir dice di no al rinnovo. Licenziamento o dimissioni: ecco gli scenari”

“L’Inter e Mancini si scoprono lontani. A un passo dall’addio. Se quello di sabato pomeriggio, orario di Portland, doveva essere un incontro per rinsaldare il rapporto, non lo è stato. Il tecnico di Jesi adesso è un separato in casa, lontano anni luce dall’Inter. Di fatto siamo alla guerra di nervi, al muro contro muro che può essere risolto in tre modi: con le dimissioni del Mancio (eventualità da escludere visto che ha un contratto fino al 30 giugno e un ingaggio da 11 milioni lordi), con un esonero da parte della società (che sarebbe costretta a pagare l’attuale allenatore fino all’ultimo euro o a cercare un accordo economico per la risoluzione e a ingaggiare un altro “coach”) o con una coesistenza forzata fino al termine dell’annata. Perché la volontà di fare passi in avanti l’uno verso l’altro le parti non sembrano averla. Oggi a New York insieme alla squadra atterreranno anche i rappresentanti del Suning: non verranno tutti e 5 i membri del cda ed è probabile che Mi Xin, Ceo di Pptv e un altro non possano essere presenti. Possibile che anche con loro ci sia un incontro, magari nella cena di gala durante il manager meeting in programma tra domani e mercoledì. A meno che non ci sia già stata la rottura traumatica. Pure il ds Ausilio e il capo degli osservatori Mirabelli sono in arrivo: proveranno una difficile mediazione? CLIMA TESO. Sabato intorno allo stesso tavolo dell’hotel “The Nines” di Portland si sono trovati Thohir, Bolingbroke e Mancini. La discussione è durata 90 minuti, come una partita di calcio, e ha abbracciato tutti i temi, dal mercato fatto a quello da fare, passando per il progetto e per il contratto di un anno che rimane al tecnico di Jesi. La società e l’allenatore hanno capito che le loro idee sono pressoché opposte o quanto meno difficili da conciliare. Si sono parlate, e questo è positivo, ma il confronto è stato acceso. Perché il Mancio non ha fatto passi indietro e la dirigenza non gli è andata incontro. “SE NON TE LA SENTI…“. Thohir ha ribadito a Mancini che lo considera il cardine del progetto triennale varato al momento del suo ingaggio, il miglior tecnico italiano e gli ha ribadito che vuole andare avanti con lui. Al tempo stesso però non ha nascosto che i piani di mercato non cambiano, che la linea è dettata dalla nuova proprietà, della quale il presidente è in questo momento l’uomo di fiducia. L’indonesiano ha aggiunto che sarà fatto il possibile per accontentarlo, ma sempre rimanendo all’interno dei paletti prefissati. In quest’ottica gli è stato spiegato che è iniziata la trattativa per Candreva: l’Inter al momento è ferma a 20 milioni più (al massimo) 2 di bonus, la Lazio è partita da 28 per averne 25. Una bella forbice. Ma questo è un altro discorso. Torniamo al vertice: la convinzione in corso Vittorio Emanuele è che questa sia una squadra che possa lottare per la Champions anche perché le dirette concorrenti (Roma e Napoli) invece di rafforzarsi hanno ceduto i loro elementi migliori (Pjanic e Higuain), mentre l’Inter ha preso tre elementi del valore di Banega, Erkin e Ansaldi oltre a pianificare appunto l’acquisto di un esterno offensivo destro e forse di un altro centrocampista. Niente spese folli perché nonostante l’ingresso del Suning, c’è da rispettare per questo anno il Fair Play Finanziario. Ecco perché non è stato escluso un sacrificio di un big (in realtà la strada è quella di far acquistare al Jiangsu uno dei nerazzurri a gennaio e fare una plusvalenza importante). E soprattutto giocatori scelti dalla società senza che Mancini abbia carta bianca come nelle ultime sessioni di mercato anche perché molti dei giocatori da lui voluti a tutti i costi sono stati rivenduti (Shaqiri, Podolski, Telles, Ljajic, Montoya…). «Sei bravo, ma devi dimostrarlo e devi allinearti con il nostro pensiero. Se non te la senti e non credi nel progetto, però, puoi andartene» il messaggio chiaro di Thohir. “DOVETE SVEGLIARVI”. Il Mancio non è stato ad ascoltare, ma ha ribattuto. Ha capito che, secondo lui, la società stava «tirando la corda» e non ha spiegato che questa squadra, così com’è, non ha colmato il gap con chi sta davanti. «Dovete svegliarmi. Era necessario aver già comprato qualche altro giocatore» ha tuonato. Mancini ha aggiunto che i 3 calciatori arrivati, pur competitivi, non sono stati indicati da lui, ma acquistati per logiche di mercato e Fair Play. Capitolo obiettivi: Thohir ha ribadito che la squadra era da Champions. Mancio non la vede così. Per questo ha chiesto di parlare chiaro ai tifosi, magari di varare un altro programma triennale con, per il primo anno, la qualificazione all’Europa League come traguardo. Perché lui non vuole fare da parafulmine. Su un puntano concordano, almeno uno: Icardi è incedibile e infatti gli sarà allungato il contratto. Purtroppo al momento per andare avanti insieme, senza attriti, non basta”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.