“La Roma si è tolta un peso. Ha passato due giorni difficili, ma alla fine ha vinto largamente, 5-0, con le prime doppiette di Dzeko (finalmente si è sbloccato, dopo aver sbagliato un gol clamoroso) e Salah. Il Palermo si è arreso quasi subito, ma la Roma, con il caso Totti che ha agitato la vigilia, ha conquistato tre punti importantissimi, che lasciano invariata la lotta per il terzo posto, con la Fiorentina rimasta a due punti di distanza. E’ stata la quinta vittoria consecutiva per Spalletti, è la sua terza serie positiva più lunga alla guida della squadra giallorossa. Ma è stata una vittoria da ricordare anche per il ritorno in campo di Strootman, al quale il tecnico ha concesso l’ultimo quarto d’ora. L’olandese, assente da tredici mesi, è il rinforzo più atteso per Spalletti e la società. L’OMBRA DI TOTTI. La partita più difficile la Roma l’aveva cominciata a giocare da sabato, con l’intervista di Totti che ha messo a soqquadro il mondo giallorosso. I continui cori a favore del capitano, presente in tribuna, non hanno aiutato la squadra alla ricerca della quinta vittoria consecutiva. Spalletti ha messo in campo la Roma che aveva in mente, 4-3-1-2 con Pjanic trequartista al posto di Totti, sostituito in mattinata nella lista dei convocati da Sadiq, seduto in panchina. Fuori i tre acquisti di gennaio, Perotti, El Shaarawy e Zukanovic, recupero dei veterani Maicon e Keita. Iachini, tornato alla guida del Palermo dopo 103 giorni, ha dovuto rinunciare a Sorrentino, Lazaar e Goldaniga e ha presentato al debutto da titolare il portiere Alastra e l’esterno Pezzella, entrambi classe ‘97. Chiaro sin dall’inizio l’intento dei rosanero di cercare di limitare i danni, con un atteggiamento molto prudente. Linea difensiva a cinque, otto, nove giocatori dietro la linea del pallone sempre, Gilardino e Vazquez fantasmi in attacco, ma pronti a retrocedere per aggiungere densità in mezzo al campo. Così la Roma si è trovata un muro davanti e con tutti gli spazi chiusi ha faticato un po’ a smontare il fortino messo su da Iachini. Al 28′ Dzeko ha sbagliato un gol clamoroso a un metro dalla linea di porta, su assist di Pjanic. Ma il bosniaco si è riscattato due minuti dopo: su cross di Pjanic si è liberato di Struna e si è coordinato bene per battere a rete. Il centravanti non ha avuto neanche la forza di esultare. Florenzi dopo un quarto d’ora ha scambiato la posizione con Nainggolan e si è spostato a sinistra, dove ha avuto più spazio per sviluppare l’azione offensiva e sfruttare gli inserimenti anche sulla fascia, oltre che da intermedio, mentre dall’altra parte ci ha pensato Maicon. Al 44′ Pjanic ha colpito il palo su punizione, ma già nel primo tempo il Palermo non ha quasi mai avuto la forza di venire fuori dalla sua area. GOLEADA. Nella ripresa la Roma ha sistemato la pratica agevolmente. Subito il raddoppio, con Keita, su azione di calcio d’angolo regalato da Struna, colpevole anche sul primo gol. Spalletti si è fatto il segno della croce, per l’importanza che ha attribuito a questa partita. Poi è stata la volta di Salah, uno show in due minuti. E ha chiuso ancora Dzeko, che è salito a sei gol in campionato, con Totti che ha seguito sorridendo tutta la partita”. Questa l’analisi condotta dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” di Roma-Palermo.