La Uefa, dopo 55 anni, ha abolito la regola dei gol in trasferta da tutte le sue competizioni. Una decisione che entrerà in vigore dalla prossima stagione, e che si inserisce in un contesto storico in cui il calcio è radicalmente mutato rispetto a qualche decennio fa.
Come ha precisato la Uefa nella sua nota ufficiale, «le statistiche dalla metà degli anni ‘70 ad oggi mostrano una chiara tendenza alla continua riduzione del divario tra il numero di vittorie in casa/fuori (dal 61%/19% al 47%/30%) e il numero medio di reti a partita segnate in casa/trasferta (da 2.02/0.95 a 1.58/1.15)». Il tutto per svariati fattori – migliore qualità dei campi, maggior cura dell’arbitraggio, condizioni di viaggio più confortevoli, calendari più equilibrati etc. – fatto sta che con l’avvento del coronafootball, il quale ha pressoché omologato i termini di casa e trasferta, si sono create le condizioni ideali per una modifica chiacchierata da anni. Ceferin ha parlato di vecchia regola che ormai andava «contro il suo scopo originale» poiché «dissuadeva le squadre di casa dall’attaccare in quanto temevano di subire gol».