Corriere dello Sport: “La Fifa e il Cio: «Fuori la Russia»”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle decisioni Fifa contro la Russia.
Anche il calcio si muove unito contro la Russia con sanzioni che raramente erano state applicate in passato in forma così drastica. Una misura simile era stata adottata solo in due occasioni: verso la Jugoslavia nel 1992 ai tempi del conflitto nei Balcani e per decenni nei confronti del Sudafrica per la politica dell’apartheid. Dopo le prime misure sanzionatorie messe in atto un po ’ da tutto il mondo dello sport, anche Fifa e Uefa ha nno deciso di isolare la Russia a seguito della feroce invasione dell’Ucraina. Con una decisione congiunta il calcio ha messo al bando la Russia sospendendo Mosca da tutte le competizioni sia a livello di nazionale che di club. Da ieri sera la Russia è fuori da i Mondiali e i club dalle Coppe.
Se la guerra non cesserà e non si arriverà a una pace duratura, alla Russia sarà vietato giocare gli spareggi di qualificazione in vista di Qatar 2022, il 24 e 29 marzo. Stop anche allo Spartak Mosca in Europa Le ague , che avrebbe dovuto affrontare l’RB Lipsia il 10 marzo. Il Lipsia dovrebbe passare così direttamente agli ottavi.
REAZIONE SPARTAK. «Siamo sconvolti, ma ce lo aspettavamo. Lo sport dovrebbe creare ponti, non bruciarli. Non siamo d’accordo ma siamo costretti a obbedire», il comunicato dello Spartak Mosca dopo l’ufficializzazione della esclusione di tutte le squadre russe dalle competizioni.
FEDERCALCIO. In un comunicato, la Federcalcio russa si è detta “totalmente in disaccordo con la decisione di Fifa e Uefa di sospendere le squadre russe” e ritiene che questa misura “avrà un effetto discriminatorio su un gran numero di atleti, allenatori, di club o nazionali”.
DURA INIZIATIVA. «Tutte le squadre russe, siano esse rappresentative nazionali o di club, saranno sospese dalla partecipazione alle competizioni Fifa e Uefa fino a nuovo avviso». È la dura iniziativa presa al termine della riunione congiunta dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Fifa e dell’Esecutivo della Uefa. «Il calcio è pienamente unito e in piena solidarietà con tutte le persone colpite in Ucraina. Entrambi i presidenti sperano che la situazione migliori in modo significativo e rapido affinché il calcio possa nuovamente essere un vettore di unità e pace tra i popoli», l’augurio dei due massimi organi calcistici.
Una presa di posizione di questa portata da parte della Fifa era nell’aria dopo il rifiuto di scendere in campo di Polonia, Svezia e Repubblica Ceca, squadre coinvolte con la Russia ai playoff. Di conseguenza la Polonia, che avrebbe dovuto giocare contro la Russia il 24 marzo, passa direttamente alla finale del 29 in cui incontrerà la vincente tra Svezia e Rep ubblica Ceca. E anche le prime decisioni prese domenica – campo neutro, niente inno e bandiera e un altro nome – erano sembrate in realtà un progressivo inasprimento verso ben altri scenari.
via lo SPONSOR. Il direttivo Uefa ha anche ratificato la risoluzione unilaterale del contratto con Gazprom (circa 50 milioni), ricevendo rassicurazioni che la decisione non avrà ripercussioni legali.
CIO. La decisione di Fifa e Uefa aveva fatto seguito a quella altrettanto drastica e storica presa poche ore prima dal Comitato Olimpico Internazionale. Alla vigilia delle Paralimpiadi invernali di Pechino, il Cio aveva raccomandato a tutte le federazioni internazionali di non invitare atleti russi e bielorussi, anche a titolo individuale. In una nota rilasciata al termine di un Esecutivo straordinario, il presidente tedesco Thomas Bach ha rincarato le sanzioni che erano state adottate già la scorsa settimana nei confronti dei due comitati olimpici già sanzionati a vario titolo (repressione in Bielorussia e doping di Stato in Russia) consentendo la presenza di atleti solo come neutrali ai Giochi di Tokyo.