Corriere dello Sport: “Krejci-Taider uno-due che piega Cosmi. Poco Trapani contro il Bologna”

“Il romanzo della stagione è tutto da scrivere, ma la prima pagina è filata via che è un piacere. La trama è avvicente, i protagonisti hanno già caratteri definiti, c’è voglia di andare avanti con la lettura. Piace, sì, piace e convince, questo Bologna che batte il Trapani 2-0 – gol di Krejcì e Taider – e passa il turno di Coppa Italia, ribaltando una tendenza negativa che negli ultimi due anni l’aveva visto due volte eliminato al debutto, da Pavia e l’Aquila. Per conoscere l’avversario dei rossoblù bisogna aspettare stasera la vincente di Verona-Crotone; intanto però il Bologna – davanti a undicimila spettatori già gasatissimi – porta a casa la qualificazione superando un Trapani con organizzazione di gioco scolastica e poca qualità.    Il gol dell’1-0 lo segna Krejcì, ala antica, di ampia falcata. Dopo un precampionato faticoso, il ceco si presenta al Dall’Ara sfoderando colpi assai convincenti. E’ lui – a una manciata di minuti dall’intervallo – a chiudere con un piattone di sinistro un’azione stile rugby, con tre tocchi di fila da destra a sinistra, a tagliare il campo: da Verdi a Destro, che di tacco – alla cieca – serve il ceco. Tutto molto bello, Donadoni applaude. Il 2-0 è di Taider, quando la ripresa è appena iniziata. L’algerino è abile a trovare la mira giusta dopo un flipper in area avversaria. A questo punto, con il risultato blindato, la partita diventa una torta più morbida, da mordere senza la fame di prima. (E infatti i rossoblù sbagliano svariati gol).  PROMOSSI. E dunque: cosa piace di questo Bologna? Piace Krejcì, uscito tra gli applausi, piace Destro (osannato dal Dall’Ara, che in lui vede il passepartout per il salto di qualità), in campo per tutta la partita meno sei minuti e autore di buone giocate, piace la tenuta della difesa, basti dire che Mirante non è mai stato chiamato alla parata, piace Verdi, portatore sano di una qualità che può – sì che può – tornare molto utile anche se per un tempo vaga alla ricerca della posizione in campo.   E poi va detto che il trio di centrocampo funziona. Pulgar fa il mediano davanti alla difesa, tigna e personalità non gli mancano, Taider si abbassa spesso a prendere palla e anche quando avanza ha spesso l’idea giusta, ma è Nagy il valore aggiunto, almeno finché lo sorregge la condizione: il trottolino ungherese – forte di un dinamismo notevole – fa il play alto. E’ grazie a lui che il Bologna – nel primo tempo – occupa militarmente la trequarti campo avversaria. E’ un Bologna che gioca palla a terra (giusto), insiste nella triangolazione stretta al limite dell’area (bene), e va al tiro con incoraggiante frequenza. Due gol, un palo (di Verdi nella ripresa con un mancino a girare dal limite), almeno altre quattro nitide occasioni da rete sprecate per leziosità varie: bene, meglio di quanto ci si aspettava”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio