L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul nuovo incarico per Klopp.
Dopo nove gloriosi anni alla guida del Liverpool, Jürgen Klopp ha sorpreso tutti con il suo rapido ritorno nel mondo del calcio, accettando un nuovo ruolo di grande responsabilità con la multinazionale sportiva Red Bull. Il tecnico tedesco, che inizialmente aveva pianificato un anno sabbatico per rilassarsi nella sua villa a Maiorca con la moglie Ulla, ha deciso di rimettersi in gioco appena tre mesi dopo il suo ritiro. A partire dal 1° gennaio, Klopp ricoprirà il ruolo di Global Head of Soccer per Red Bull, con un compenso di circa 10 milioni di euro l’anno.
In questo nuovo incarico, Klopp sarà stratega, analista e consulente per tutte le società calcistiche sotto il controllo di Red Bull, tra cui il Lipsia (Germania), il Salisburgo (Austria), il New York Red Bulls (Stati Uniti), l’Omiya Ardija (Giappone) e il Bragantino (Brasile). La sua missione sarà quella di scoprire e sviluppare giovani talenti in tutto il mondo, sfruttando l’esperienza e le risorse del gruppo Red Bull.
Sebbene il suo incarico preveda una durata fino al 2030, Klopp ha una clausola che gli permetterebbe di liberarsi dall’impegno già nel 2026, anno in cui potrebbe prendere in considerazione la guida della Nazionale tedesca, una volta scaduto il contratto dell’attuale CT, Julian Nagelsmann.
Il nuovo ruolo di Klopp ricorda quello ricoperto da Ralf Rangnick, che aveva un incarico simile prima di diventare CT dell’Austria. Rangnick ha espresso scetticismo riguardo la complessità di questo tipo di incarico, sottolineando quanto sia intenso e impegnativo.
Klopp, invece, si dice entusiasta del suo nuovo progetto: «Dopo 25 anni a bordo campo, non potrei essere più felice di partecipare a questa nuova avventura. Il mio obiettivo è scoprire e sviluppare i tanti talenti sparsi per il mondo, aiutandoli a crescere e a realizzare il loro potenziale».