Corriere dello Sport: “Juventus -10, -13 sul campo. La società voleva il -5”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caso Juventus e la sentenza della Corte Federale d’Appello.

Dieci punti di penalizzazione per il caso plusvalenze. Dieci punti che cambiano la storia di questo campionato e ribaltano, per l’ennesima volta, la classifica di una stagione pazza, nella quale la Juve rientra in corsa per la Champions nel giorno in cui s’aspettava di perdere per sempre quel treno e poi va a sbattere proprio nella gara sulla carta più facile rispetto alla complicata partita giudiziaria. Il ko di Empoli appesantisce tremendamente il -10 inflitto dalla Corte federale d’Appello: sul campo, sembra un -13. Aritmeticamente, la Lazio da ieri è già in Champions come il Napoli (+7 sull’Atalanta, quinta).

Aritmeticamente, la massima competizione europea è ancora raggiungibile dalla Juve (-5 dal Milan quarto). Ma adesso a Max Allegri servirebbe un miracolo: battere Pioli alla prossima, vincere pure l’ultima e sperare che i rossoneri perdano col Verona a San Siro (per ora sono avanti 2-0 negli scontri diretti) e che Roma e Atalanta non facciano bottino pieno.  La strada appare comunque segnata, perché se l’impresa dovesse concretizzarsi potrebbe intervenire l’Uefa con una squalifica internazionale. Sulla carta, ci sarebbe pure un’altra strada per togliere alla Vecchia Signora le coppe: l’udienza al tribunale federale del 15 giugno per il secondo filone (manovre stipendi, partnership sospette e rapporti con gli agenti) che potrebbe appesantire la penalizzazione di ieri, di fatto seppellendo la Juve, oppure andare direttamente a impattare sul prossimo campionato, complicando i piani pure per il 2023-24. Comunque vada, è un terremoto senza fine.

SENTENZA. Ma andiamo con ordine: ieri sera la Corte d’Appello della Federcalcio ha inflitto 10 punti di penalizzazione al club, spedendolo dal 2° al 7° posto (cioè da 69 punti a 59 punti) quarantacinque minuti prima del calcio d’inizio della sfida del Castellani. Una mazzata psicologica notevole. Nel pomeriggio fonti della Figc avevano confermato l’indiscrezione della vigilia: «il verdetto vien di notte», per non distrarre Vlahovic e compagni nel pre gara; e invece, proprio come avvenuto lo scorso 20 aprile al Collegio di Garanzia, la sentenza è arrivata poco prima di una partita importante (successe con la squadra a Lisbona, in quel caso).

Durante una lunga requisitoria, durata circa 40 minuti, il procuratore della Figc Giuseppe Chiné aveva proposto una penalizzazione di 11 punti. La sua richiesta, di fatto molto vicina alla sanzione poi comminata, nasceva da un ragionamento basato sulla classifica al momento dell’udienza. «Chiedo 11 punti di penalizzazione, rispettando la stessa idea di afflittività che c’era a gennaio», ha detto. Quattro mesi fa, infatti, l’accusa propose il -9 poiché, al termine della 18ª giornata, quella richiesta avrebbe fatto scivolare i bianconeri sotto la Roma, al settimo posto. E ieri, per la stessa ragione, con il -11 (e anche col -10 in virtù degli scontri diretti sfavorevoli con Mou) la Juventus sarebbe tornata 7ª e fuori dalle coppe “regole alla mano” (4 vanno in Champions, 5ª e vincitrice della Coppa Italia in Euroleague e 6ª in Conference). Chiné ha chiesto invece 8 mesi per i dirigenti, quattro in meno rispetto alla requisitoria del precedente processo.

RETROSCENA -5. Subito dopo hanno controbattuto le difese. L’avvocato Bellacosa ha rappresentato la società e il consigliere Vellano; Flavia Tortorella ha parlato per conto di Grazioli Venier e Hughes; e Sangiorgio si è espresso per gli altri ex membri del CdA, incluso Nedved. Con tre argomenti: una diversa valutazione del concetto stesso di afflittività (per la Juve sarebbe stata afflittiva anche una penalizzazione tale da retrocedere la squadra dal 2° al 4° posto, con la perdita di 12 milioni di euro); il cambio della governance come segnale di rinnovamento e la necessità di considerare come alleggerimento della responsabilità i modelli di prevenzione. E c’è un retroscena: la Juventus ha ovviamente chiesto di essere prosciolta da tutte le accuse, ma in via estrema e subordinata ha suggerito una penalizzazione di 5 punti per scendere così al 4° posto, a 64, dietro Lazio e Inter.