Corriere dello Sport: “Juve-Palermo e una Viareggio Cup per la storia. I bianconeri cercano la nona vittoria; i rosa sognano il trionfo al primo colpo”

“Juventus-Palermo, finale inedita al Torneo di Viareggio: la novità è rappresentata dalla squadra rosanero che centra per la prima volta nella storia questo traguardo, dopo aver giocato una semifinale nell’edizione 2014, due anni fa, persa ai rigori contro l’Anderlecht (poi battuto dal Milan di Inzaghi). Per la Juventus Viareggio è… casa: 13 finali alle spalle, solo Milan e Fiorentina hanno fatto meglio.I bianconeri ne hanno vinte 8 come i viola, una in meno dei rossoneri, che oggi vogliono raggiungere in cima all’albo d’oro. PERCORSI CONDIVISI. C’è un filo che tiene unite le due finaliste: la progettualità nella costruzione delle due squadre. Partiamo dalla Juve: il gruppo dei ’97 è il primo su cui la gestione Marotta-Paratici mise le mani (il ds oggi sarà in tribuna allo Stadio dei Pini accanto al direttore della Primavera Federico Cherubini) e nella squadra di oggi ci sono 7-8 ragazzi che hanno cominciato dai giovanissimi creando una identità di gruppo molto forte. Poi ci sono investimenti importanti e ragazzi stranieri, così come nella filosofia Juve, molto attenta a mettere risorsi economiche anche per crescere baby di talento. Il Palermo è nato tre anni fa, nella gestione Perinetti che chiamò Dario Baccin al settore giovanile: Baccin ha costruito lo staff, le squadre (oggi tutte alle finale scudetto di categoria). E la Primavera è, come le altre, fatta prevalentemente da palermitani. Anche qui, dunque, identità. Il presidente Zamparini (si è complimentato con un messaggio l’altro ieri dopo la semifinale con l’Inter) ha lasciato che nel vivaio crescesse quel seme della continuità che tanto bene avrebbe fatto anche alla prima squadra. PRECEDENTI. Per inorgoglire un po’ i ragazzi che oggi si sfideranno per la Viareggio Cup potremmo ricordare, per esempio, che per rivedere Juve e Palermo giocarsi un trofeo bisogna andare al 1979, tra i grandi: e la grande Juve del Trap, quella che avrebbe costruito l’ossatura Mundial ’82 (Zoff, Gentile, Cabrini…) vinse 2-1 contro i rosanero allenati da Veneranda con Citterio, Silipo, Arcoledo e Chimenti. Ma il precedente più fresco e calzante è quello del maggio 2015 ai quarti scudetto Primavera: e lì è stato il Palermo a eliminare la Juve di Fabio Grosso per 2-1. A proposito di Grosso, Palermo rappresenta l’avvio della sua grande carriera da calciatore in serie A illuminata dai gol azzurri per l’Italia campione del mondo nel 2006. Dicono che sia un predestinato anche come tecnico: la sua Juve ha idee e gioca un bel calcio, propositivo per vocazione, prova ne sia che ha mandato in gol 9 giocatori, più di tutti nel torneo. Giovanni Bosi, in questa travagliata stagione del Palermo in A, ha assaggiato anche la panchina dei grandi, ma è con i giovani che sta costruendo qualcosa di importante, puntando sull’organizzazione di gioco. Tra Del Favero e Marson, i portieri, Lirola e Maddaloni, difensori, Macek e Ferchichi, centrocampisti, Pozzebon e La Gumina (capocannoniere del torneo con 7 gol), Kastanos e Lo Faso (in ballottaggio con Bonfiglio), gli uomini gol, scegliete un duello. Non la giocheranno Clemenza e Pirrello, infortunati. Juve-Palermo in diretta su Rai Sport 1: via!”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio