“Un salto nel tempo lungo quarantadue anni, fino al Mondiale ‘74 in Germania: Giorgio Chinaglia, sostituito con la Germania, manda a quel paese in mondovisione il Ct Ferruccio Valcareggi. Ieri sera il remake azzurro allo Juventus Stadium, protagonisti Graziano Pellè e, suo malgrado, Giampiero Ventura. Il centravanti dello Shandong prende malissimo la sostituzione e, abbandonando il campo, nega la stretta di mano all’allenatore. Non è tutto, perché le tv lo colgono in panchina pronunciare subito dopo un insulto di cui è troppo facile individuare il destinatario: «Credo fosse arrabbiato non per il cambio ma per la partita fatta fino a quel momento – sdrammatizza il Ct -, sono cose del calcio succedono. Chiaro che rappresentando l’Italia forse un minimo di attenzione in più avrebbe dovuto averlo». MACCHINA. Il pareggio porta la firma di Daniele De Rossi, 108 presenze e 19 gol azzurri: «Nel primo tempo eravamo troppo bassi e poco aggressivi nei contrasti, appena recuperavamo palla la regalavamo agli spagnoli. Nella ripresa abbiamo avuto una grande reazione, fa parte del nostro dna: dobbiamo crescere e migliorare, ma siamo il solito gruppo di sempre, che non si è perso». Il centrocampista della Roma assolve Gianluigi Buffon, il cui errore ha propiziato il gol di Vitolo: «È giusto anche che sbagli il più forte portiere della storia, altrimenti sarebbe una macchina. Però era meglio (sorride) se avesse sbagliato con la Juve… Quando prendi gol è normale che l’atteggiamento cambi. Dopo la rete subita abbiamo cambiato registro e nel finale, se Immobile si fosse buttato, poteva starci anche un altro rigore…». Sereno il portiere: «Dormo perché ho sempre fatto autocritica, capita di sbagliare, ma l’errore mi avvilisce perché penso al gruppo. Paradossalmente, ci ha sbloccati…». CARICA. «Questo punto ci dà energia per come l’abbiano conquistato – dice Immobile -, non era facile perché di fronte avevano una grande squadra. Vengo da una doppietta con la Lazio e ho cercato di mettere la mia carica e il mio entusiasmo a disposizione dei compagni. Siamo felici del pareggio». I cambi sono stato decisivi, lui e Belotti sono risultati decisivi. «Quando siamo entrati sia io che Ciro – spiega il Gallo – volevamo a tutti i costi cambiare la partita, non ci stavamo a perdere. Abbiamo cercato di dare tutto quello che avevamo e per fortuna abbiamo ottenuto un pareggio importante. Ciro lo conosco, abbiamo giocato insieme: mi ci trovo molto bene in campo e si è anche visto». GERARCHIE. La prestazione dei due subentrati, può modificare adesso le gerarchie dell’attacco: «Le scelte le fa sempre il mister, io quando ho l’opportunitò devo farmi trovare pronto. Ogni giocatore pensa di giocare titolare, se poi arriva l’opportunità tanto di guadagnato». Il ritorno in Spagna è lontanissimo, ma la mente già corre perché si tratterà probabilmente di una sfida decisiva: «Come si battono in casa loro? Dobbiamo riprendere da quanto fatto nel secondo tempo: giocando con più coraggio, li abbiamo messi in difficoltà. Adesso penseremo prima alle altre partite e quando arriverò la Spagna cercheremo di prepararla al meglio: sappiamo che è una squadra fortissima ma non imbattibile». EMOZIONE. Alessio Romagnoli, al debutto in azzurro, è soddisfatto: «Penso di aver fatto una buona partita, non sono uno che si emoziona. Nel secondo tempo ci siamo svegliati tutti, nel primo tempo ci avevano messo sotto con il possesso palla ed era difficile seguirli negli scambi corti»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.