L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia che domani sarà impegnata contro l’Ungheria.
Cappuccino e risonanza. La sveglia questa mattina suonerà presto per Ciro Immobile, rimasto in ritiro a Milano con l’Italia. Gli esami di controllo sono stati rinviati di un giorno e fissati con un paio d’ore d’anticipo rispetto al decollo del charter azzurro verso l’Ungheria, schedulato alle 12 da Malpensa. Accertamenti clinici e decisione sul filo. Il centravanti della Lazio, escluso dalla lista dei convocati per la partita con l’Inghilterra, confida nel recupero. Giovedì è stato fermato dai medici azzurri e da Mancini all’esito del controllo eseguito a Firenze che aveva rivelato un edema al bicipite femorale della coscia destra. La lieve contrattura poteva trasformarsi in uno stiramento.
Il prof Ferretti ha segnalato la criticità ed è stata presa una decisione nel solco della prudenza in sintonia con il ct e con il giocatore, convinto sino alla sera precedente di scendere in campo. «Volevo giocare questa partita con l’Inghilterra, ci tenevo e mi sento bene, ma c’è l’edema e ora dovremo verificare attraverso nuovi controlli se sta andando via. Spero di poter recuperare e volare a Budapest, ma dipenderà dagli esami» ha raccontato Ciro la scorsa notte, transitando in zona mista a San Siro negli stessi istanti in cui il ct Southgate era stato messo sotto processo dai media inglesi. Immobile, anche per restare accanto al gruppo azzurro o trovare posto in panchina, entrando solo nel finale, avrebbe intenzione di partire.
NIENTE RISCHI. Ieri ha svolto un leggero allenamento differenziato ed è stato sottoposto alle cure fisioterapiche. Lo staff medico federale è in contatto con la Lazio. Le analisi di Ferretti e Rodia sono coincidenti. Un affaticamento di questo tipo si può anche risolvere e riassorbire nel giro di 48 ore, altrimenti l’esame potrebbe rivelare l’esigenza di fermarsi. L’immagine strumentale determinerà la risposta dei medici e la lista dei convocati stilata da Mancini in mattinata. Non verrà preso alcun tipo di rischio. Tonali, tanto per dirne una, è stato restituito al Milan prima della partita con l’Inghilterra e salterà l’Ungheria, ma viene considerato in campo con i rossoneri di Pioli alla ripresa di campionato sabato nell’anticipo di Empoli.
VALUTAZIONI. Immobile ha appena spiegato come e perché ha deciso di proseguire l’avventura in Nazionale. Dopo l’Europeo, tra un infortunio e l’altro, ha giocato solo tre partite con l’Italia: Bulgaria e Svizzera, esattamente un anno fa, e lo spareggio con la Macedonia a Palermo di fine marzo. Vive l’azzurro con entusiasmo, ha ritrovato gli stimoli e la voglia di trasformare le critiche in elogi, non intende mollare. Se possibile, continuerà sino al Mondiale 2026, diventato il suo nuovo obiettivo. Un’ambizione condivisa con Mancini. Dimostra senso di appartenenza, dote rarissima nel calcio moderno. Ovviamente la Lazio, di cui è capitano, resta al centro dei suoi pensieri. Sarri è in ansia. Come e più del ct azzurro, non ha alternative nel ruolo di centravanti. Un’assenza di Immobile lo metterebbe in ginocchio, considerando il calendario super compresso: 12 partite, 8 di campionato e 4 di Europa League, da sabato 2 ottobre a domenica 13 novembre. Quarantadue giorni in cui si determinerà il senso della stagione, compreso il derby d’andata con la Roma. E’ scontata la preoccupazione di Sarri e il discorso riguarda qualsiasi allenatore di Serie A. Uno stop di venti-trenta giorni in questo momento si tradurrebbe in un arrivederci a gennaio oppure, nella migliore delle ipotesi, alle ultime due o tre partite prima della lunga sosta. Varranno le sensazioni di Ciro e le triangolazioni mediche, all’esito degli accertamenti, tra Milano e Formello. Mancio, eliminando qualsiasi rischio, spera di portarlo in Ungheria. Ciro con Raspadori e aumenterebbero le chances di vincere a Budapest, strappando in volata primo posto e biglietto per le Final Four di Nations agli ungheresi.