L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia del futuro e su Desplanches definendolo un “caso desolante”.
È desolante notare come il 20enne Sebastiano Desplanches, miglior portiere dell’ultimo Mondiale U20 e titolare nella nuova U21 di Nunziata, non abbia ancora esordito in Serie B: per lui 0 minuti in 19 partite nel Palermo. Del resto, da anni la filiera funziona al contrario: è la maglia azzurra, sempre di più, che valorizza i talenti e scuote le coscienze assopite dei club.
Sarà per questo motivo che un ct, più che selezionatore deve diventare “un rabdomante” come ha raccontato Spalletti alla Rai nell’intervista di Capodanno. L’uomo il cui dovere è «guardare, osservare, scoprire tutto ciò che può fare esultare la gente», come farebbe il rabdomante scavando nella terra alla scoperta di metalli preziosi, ha già individuato i prossimi tesori per la Nazionale. Lucio non ha mire da coordinatore come il suo predecessore Mancini, ma crede allo stesso modo nei giovani.
E così la sua asticella è già oltre Euro 2024: «Sono venuti fuori Kayode, Ranieri, Koleosho, Casadei che avevamo nel mirino da un po’» ha spiegato. Kayode, terzino plasmato da Aquilani nelle giovanili viola e da Bollini in quelle azzurre, ha deciso la finale dell’Europeo Under 19 con un gol e Italiano l’ha subito inserito nelle rotazioni dei grandi. Ranieri è quasi un veterano della Fiorentina: dopo i prestiti a Foggia, Ascoli, Ferrara e Salerno, è diventato inamovibile al Franchi. Koleosho è il risultato più evidente dello scout federale intensificato da Viscidi: è nato negli Stati Uniti da padre nigeriano e madre canadese (con origini italiane) e dopo aver vinto l’Europeo U19 sta ricevendo pressioni dal proprietario del Burnley (in Premier sono pazzi per Luca), l’americano JJ Watt, secondo il quale «rappresentare gli Usa sarebbe qualcosa di speciale per lui». Spalletti, nel dubbio, gli ha fatto sentire profumo d’azzurro.
Dopo quelli «nel mirino», ecco i punti fermi nella testa di Spalletti: «Bove ormai è una certezza» ha detto. Il romano è uno dei “bambini” che Mourinho ha allevato a Trigoria e contro Napoli e Juve ha tolto il posto a capitan Pellegrini. «Nell’ultimo periodo di è piaciuto molto l’atteggiamento di Lucca» ha poi evidenziato il ct. Il centravanti dell’Udinese che sembrava essersi perso dopo l’esperienza all’Ajax, quest’anno ha già segnato 7 gol in poco più di mille minuti. Il treno dell’U21 per lui è passato con due gol in cinque presenze ma con un senso generale di incompiutezza; pensare subito alla Nazionale appare ambizioso… eppure gli occhi del ct, vista la carenza di bomber, sono posati sui suoi 201 cm. «E poi Prati»: Lucio stravede per quel centrocampista che Ranieri a Cagliari ha definito «un gioiello da salvaguardare».
Appare poi destinato all’esordio immediato Calafiori, «che è una certezza a sinistra e al centro, ed è pronto per la Nazionale». In una ipotetica formazione schierata 4-3-3 abbiamo incluso anche Pirola, capitano dell’U21 e punto fermo a Salerno, e Baldanzi dell’Empoli che dopo l’exploit del 2022-23 è stato recentemente condizionato da un infortunio alla caviglia. Zacchi tra i pali, Zanotti (volato in Svizzera al San Gallo), Guarino, Coppola e Turicchia in difesa, Ndour (stellina del Psg) con Fazzini e Miretti a centrocampo e il già esperto Gnonto con Volpato più il baby dei baby Francesco Pio Esposito (classe 2005) sono altri undici gioiellini in rampa di lancio, tutti figli del Club Italia pronti a spiccare il volo.