Corriere dello Sport: “Italia da record e brividi”
Non perde da 36 partite (mai nessuno c’era riuscito) ma fatica a segnare e non blinda la qualificazione
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla prestazione dell’Italia ieri contro la Svizzera.
Puoi pareggiare e stabilire un record mondiale: 36 partite senza perdere. Puoi sbagliare un rigore, ancora una volta con Jorginho, a patto che poi il Donnarumma stavolta non ce l’abbiano gli altri. Puoi attaccare, inventandoti a un certo punto anche Zaniolo centravanti, così come Chiesa, al posto di Immobile. Bisognerebbe però che la Nazionale tornasse a vincere, come non avviene nei 90′ da 4 partite, per essere tutti davvero contenti.
L’Italia ieri sera a Basilea invece è rimasta a secco di gol (per la prima volta dopo 17 partite). Vero che Sommer è stato strepitoso, però resta il fatto che tra due mesi, a Roma, nel return match, gli azzurri potrebberso trovarsi dietro la Nati di Yakin (ora seconda a -4, con due partite in meno). E’ un momento particolare, questo per gli azzurri, onusti di gloria, ma senza il tocco magico di tre mesi fa, quando riusciva loro qualsiasi cosa. In certe circostanze servono lucidità e fiducia. Ma anche senso della realtà. Se la Bulgaria si era limitata a difendere stavolta i numeri finali non fotografano un dominio frustrato degli azzurri. Resta il fatto che la squadra, anche in questo frangente, è a tratti capace di ritrovarsi, ma non quanto basta per affermare la propria superiorità. Siamo tornati a non subire gol (col ritorno di Chiellini) ma resta aperta la questione attacco, che va al di là del nodo Immobile. E’ di nuovo il momento di Mancini, come già accadde tre anni fa.