Corriere dello Sport: “Italia a Palermo. Mancini studia l’11 anti-Macedonia”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia a Palermo e le scelte di mister Mancini.

Difesa a quattro, costruzione a tre. Mancini non ha perso altro tempo, considerando il sospiro concesso dalla Lega di Serie A alla Nazionale per preparare lo spareggio con la Macedonia, e alle 16,30 era già sul campo centrale di Coverciano, palla al piede per governare i movimenti della linea difensiva, come ha sempre fatto in carriera. Curando i fondamentali. Il lavoro del ct è iniziato nello stesso modo in cui guidava Nesta e Stam, coppia centrale della Lazio, vent’anni fa nel ritiro estivo di Liverpool. Questa volta, in attesa di Bonucci e Chiellini, studierà una soluzione inedita, come lui stesso l’ha definita. Era affiancato da De Rossi e dal vice Evani. Da destra a sinistra Florenzi, Biraghi in luogo di Bonucci, Bastoni ed Emerson. Tre titolari su quattro, scontati, per la semifinale di Palermo con un rebus enorme, provocato dai dubbi legati alla coppia storica della Juve. Mancava un centrale, da battezzare. Bonucci ha appena ripreso a correre dopo lo stiramento al polpaccio: impossibile recuperarlo per giovedì e non è sicuro possa esserci il 29. Chiellini, tornato in campo per 45 minuti con la Juve, tra oggi e domani ascolterà le proprie sensazioni. Sta bene, gli manca la condizione dopo un mese e mezzo di stop, resta complicato immaginare possa sostenere due partite ravvicinate, ma avrebbe bisogno di minutaggio. Ne parleranno con Mancini e decideranno. L’ipotesi più probabile al momento suggerisce panchina e possibile ingresso in corsa con la Macedonia per essere titolare il 29.

L’ALTRO MANCINI. Si tratta di mettere dei punti fermi e la prima foto di ieri ha chiarito le gerarchie. Florenzi titolare a destra, Emerson in vantaggio su Biraghi a sinistra, Bastoni al centro della difesa. L’interista, in alcuni movimenti, è scivolato sul centro-destra. Acerbi, Luiz Felipe e Gianluca Mancini non si allenavano. Erano in piscina, come tutti gli altri giocatori impegnati domenica in campionato. Oggi scatteranno le prime vere prove tattiche, a porte chiuse. La sensazione è che il centrale romanista, destro di piede, parta con un vantaggio consistente come principale alternativa a Bonucci. Più Gianluca Mancini di Luiz Felipe, debuttante e mai sceso in campo un minuto con la Nazionale (a gennaio, da infortunato, neppure si era allenato allo stage) e soprattutto di Acerbi. Il centrale mancino della Lazio ha già fatto coppia con Bastoni, ma viene da un brutto derby e da due mesi di stop. Non appare al massimo. Mancini potrebbe scegliere la soluzione più logica: il suo omonimo Gianluca più Bastoni, preferito perché in condizione e abituato a uscire dalla difesa per accompagnare l’azione.

SCELTE. Il resto appare scontato, anche se minimi dubbi agiteranno le prossime ore. Sull’altro campo si muoveva il resto del gruppo e il fratino per completare il trio dei centrocampisti con Jorginho e Verratti è stato assegnato a Tonali. L’interno del Milan proverà a insidiare Barella, largamente favorito e mai messo in discussione dal ct. L’interista dovrebbe essere proprio a terra per perdere il posto o essere preservato per il 29. Davanti è previsto il trio formato da Berardi, Immobile e Insigne. Con possibili varianti in corsa. Lorenzo Pellegrini cambio naturale del capitano del Napoli. Scamacca, in grande progresso, si candida forse più di Belotti dietro a Ciro, soprattutto se in una partita dagli spazi chiusi, come si prospetta lo spareggio con la Macedonia, servissero i suoi centimetri per cercare il colpo di testa. Mancini partirà dalla base dell’Europeo, come ha spiegato, ma in lista ci sono cinque attaccanti centrali, di cui due (Raspadori e Joao Pedro) utilizzabili anche da esterni d’attacco. Si è tenuto largo.