Corriere dello Sport, Inzaghi: «Gli arbitri? Il Var è la soluzione. Contro il Palermo conta solo la vittoria»

«Niente favoritismi, ha gridato la Lazio venerdì. Le concorrenti per l’Europa non devono essere agevolate da spintarelle. La società, armata di moviole fino ai denti, ha chiesto attenzione agli arbitri. Simone Inzaghi aveva denunciato i torti a Genova, poi ha lasciato intervenire la società, ieri s’è limitato a dire che «con la tecnologia si possono compiere grandi passi in avanti. E’ giusto puntare sul Var ed è altrettanto giusto che gli episodi vengano valutati nel giro di 20 secondi, non di più. In questo modo non si complicherà nulla e la partita non verrà spezzettata troppo, altrimenti non sarà più calcio vero». La moviola in campo, non in tribuna. La Lazio e Inzaghi attiverebbero subito il Var e invece bisognerà aspettare la prossima stagione. Nel frattempo pretendono che gli arbitri garantiscano un finale di stagione lindo e che lo sprint profumi di bucato steso al sole.

L’EUROPA E IL FUTURO. Inzaghi ha toccato altri temi caldi, quelli legati all’Europa e al suo futuro. Ha tanti corteggiatori (Fiorentina e West Ham in primis), la Lazio è nel suo cuore. Simone, oggi come oggi, vuole solo pensare ai traguardi finali, è una risposta che può mascherare una certa insoddisfazione: «Ciò che mi preme di più è il finale di stagione. Abbiamo fatto molto bene, ma non abbiamo ancora vinto nulla, manca lo sprint finale. Voglio che la squadra si faccia trovare pronta per questo rush molto intenso!» Testa al Palermo, a nient’altro: «Mancano 6 gare più la finale di Coppa Italia, dovremo affrontarle senza fare calcoli, senza pensare al fatto che avremo di fronte avversari semplici o difficili. Voglio vedere fame, cattiveria, furore agonistico!».

LA FINALE ANTICIPATA. L’Europa e la finale di Coppa Italia. Il doppio traguardo, già intrecciato, può ingarbugliarsi ancora di più a maggio, succederà in caso di anticipo del match con la Juve: «La finale, giocando il 17 maggio, si verrebbe a trovare tra la sfida di Firenze e quella con l’Inter e questo a noi complicherebbe un po’ i piani. Una situazione del genere si verificò due anni fa e la Lazio fece una buona prestazione. Nello stesso tempo dico che mi farebbe piacere vedere la Juve in finale di Champions. E’ una squadra italiana, è una società all’avanguardia, è avanti rispetto a tutti, ha costruito lo stadio, merita i successi che sta ottenendo. In semifinale tiferò per lei e per il nostro calcio». Sei partite per l’Europa, per difendere il quarto posto. Inzaghi prevede bagarre: «Non mollerà nessuno, i calendari si equivalgono. Noi giochiamo contro il Palermo, dobbiamo pensare che sia una grande del campionato, verranno a fare la loro partita, saranno abbastanza chiusi, dovremo scardinarli». La difesa ha subito 9 gol nelle ultime 4 partite, il tecnico ha messo mano alla squadra: «Dipende anche dai periodi, conta pure la casualità, è vero che prima facevano più fatica a segnarci. Stiamo lavorando molto sugli aspetti difensivi, abbiamo ottimi difensori, stanno facendo tutti bene, non dobbiamo lasciarli soli, si deve difendere di squadra».

TIFOSI. L’appello ai tifosi non è mancato: «Per Lazio-Palermo speriamo di trovare uno stadio degno. Non ho dubbi sulla Curva, c’era a Genova, è stata strepitosa nella partita col Napoli e nel derby. Ci sono festività, c’è un ponte lungo, spero che all’Olimpico vengano i veri laziali che sono rimasti a Roma. Abbiamo molto bisogno dei nostri tifosi». L’Inzaghi pensiero sul caso Cataldi, attaccato dalla Nord dopo l’esultanza di Genova: «E’ difficile dire come ci si debba comportare in certi casi. Vanno capiti i tifosi e va capito il ragazzo, ha esultato perché gioca nel Genoa, ma il suo amore per la Lazio non è mai stato in discussione». I complimenti finali al fratello Pippo, fresco di promozione in B col Venezia: «E’ stato bravissimo e umile, lo è da sempre. E’ sceso in Lega Pro dopo anni di trionfi, spero sia sempre più contento di ciò che fa»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.