La Procura Federale della FIGC ha ufficialmente ricevuto ieri il voluminoso fascicolo relativo all’inchiesta “Doppie Curve”, che coinvolge le tifoserie organizzate di Inter e Milan. Un’indagine, come riportato dal Corriere dello Sport in edicola oggi, che getta luce sui legami tra i gruppi ultrà e la criminalità organizzata, in particolare sulla gestione illecita di biglietti, parcheggi e altri business attorno allo stadio San Siro.
Le indagini condotte dalla Direzione Antimafia e dalla Procura di Milano hanno portato, lo scorso 1° ottobre, a 19 misure cautelari (16 arresti e 3 domiciliari) e al sequestro di materiale che rivela accordi tra le tifoserie per evitare scontri e agevolare il “business” illegale. Tra i capi d’accusa, associazione per delinquere, estorsioni e pestaggi. Inter e Milan non hanno tesserati indagati e sono considerati parte lesa, ma il loro coinvolgimento, citato a più riprese nel fascicolo, apre comunque la strada a possibili sanzioni sportive.
La posizione della FIGC e i rischi per i club
Con il fascicolo in mano, il procuratore federale Giuseppe Chiné e il suo pool di esperti hanno avviato l’inchiesta sportiva. Le società potrebbero rischiare sanzioni pecuniarie o penalizzazioni in classifica, come previsto dall’art. 25 e dall’art. 27 del Codice di Giustizia Sportiva. Precedenti come quello di Andrea Agnelli e della Juventus nel 2017, con multe per rapporti con gli ultras, lasciano aperti diversi scenari.
Gli interrogatori e il contesto delle indagini
La Procura di Milano ha già ascoltato diverse figure di spicco, tra cui Javier Zanetti, Simone Inzaghi e Hakan Çalhanoğlu per l’Inter, oltre a Davide Calabria e l’ad Giorgio Furlani per il Milan. Tutti hanno negato di aver subito minacce o pressioni dai capi ultrà, alcuni dei quali sono stati arrestati, come Lucci (Milan) e Bellocco (Inter).
Nel frattempo, il procuratore nazionale antimafia Melillo ha definito la situazione una «deriva criminale degli stadi italiani», sottolineando i tentativi di condizionamento mafioso nei confronti delle società calcistiche.
Le possibili sanzioni
Le sanzioni sportive, al momento, appaiono ancora in fase di valutazione. Multa e responsabilità oggettiva sono i rischi più probabili, mentre penalizzazioni in classifica sembrano uno scenario remoto. Tuttavia, le società dovranno dimostrare che non vi siano state violazioni dell’art. 4 (lealtà sportiva) o dell’art. 6 (responsabilità diretta dei dirigenti).
Il caso “Doppie Curve” rappresenta un banco di prova per il calcio italiano, chiamato a dimostrare fermezza contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo dello sport.