Corriere dello Sport: “Inter e Milan. Ultras alla sbarra Daspo da 3 a 10 anni”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’inchiesta che coinvolge gli ultras di Inter e Milan.

Mentre la Commissione Antimafia ha deciso di acquisire gli atti dell’indagine e non esclude audizioni nei prossimi giorni, ieri il procuratore Marcello Viola ha incontrato gli avvocati di Inter e Milan. Le società non risultano indagate, ma è chiaro che da un lato si stanno cercando maggiori informazioni sui rapporti con gli ultras, e dall’altro si lavora per interrompere certe dinamiche relazionali, specie considerando che gli atti dei pm Paolo Storari e Sara Ombra evidenziano come «esponenti di FC Internazionale» abbiano persino negato di essere stati minacciati.

Totale disponibilità. La linea dei club, ribadita anche in questi giorni, è quella di manifestare la massima collaborazione con le autorità, sottolineando il fatto di non essere sotto indagine. In particolare, per quanto riguarda l’Inter, è probabile che sia stato richiamato quanto già riportato in una memoria difensiva trasmessa alla procura lo scorso 30 aprile, che trattava delle infiltrazioni nel tifo organizzato. Nella memoria, l’Inter spiegava come ogni concessione alla Curva, in particolare per quanto riguarda i biglietti, fosse concordata con la Digos. Lo stesso iter è stato seguito per i biglietti della finale di Champions, compreso il contingente supplementare. A conferma di ciò, le dichiarazioni di Andrea Beretta, ex capo della Curva interista, arrestato per l’omicidio di Andrea Bellocco: «La società, in accordo con la Questura, è riuscita a ottenere i 1.500 biglietti».

Ricostruzione. Le carte dell’inchiesta rivelano che Beretta era stato minacciato perfino da emissari del clan Bellocco, in merito alla gestione dei guadagni del merchandising. Le minacce, insieme alle rivelazioni di una persona incaricata di «tirarlo in trappola con un sonnifero» e «condurlo in un luogo per perfezionare la sua esecuzione», avevano spinto Beretta a munirsi di una pistola e un coltello. Era armato anche quando, il 4 settembre, incontrò Bellocco, incontro che si concluse con l’uccisione di quest’ultimo.

Daspo. Nel frattempo, anche i cinque ultras convocati ieri dal Gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tra questi, gli ex leader della curva interista Marco Ferdico e di quella rossonera Luca Lucci, oltre a Mauro Nepi, Francesco Intagliata e Matteo Norrito. Oggi sarà il turno degli ultimi tre ultras finiti in carcere e delle tre persone agli arresti domiciliari, tra cui l’imprenditore del settore parcheggi Gherardo Zaccagni. Infine, è stata quasi completamente notificata la prima tranche di Daspo, che colpisce 24 persone con provvedimenti di durata compresa tra 3 e 10 anni.