“Sesta vittoria consecutiva in Serie A, l’ottava comprese le coppe, l’Inter ha sorpassato il Milan ed è tornata a -5 dal Napoli terzo. Lo ha fatto al termine di una gara sofferta contro un Palermo che ha lottato senza però riuscire mai a inquadrare lo specchio della porta avversaria. Per i siciliani, alla nona sconfitta sulle 10 gare disputate al Barbera (nessuno ha fatto peggio nei 5 principali campionati europei), si tratta di una mezza condanna alla Serie B visto che la contemporanea affermazione dell’Empoli contro l’Udinese li ha fatti sprofondare a -11 dal quart’ultimo posto. In attesa di capire quali decisioni prenderà Zamparini sul futuro di Corini, i rosanero hanno evidenziato i consueti limiti offensivi e, neppure quando la formazione di Pioli è rimasta in dieci per l’espulsione di Ansaldi, sono riusciti a impensierire un’Inter concreta, solida e capace di vincere in Sicilia dopo quasi 6 anni e mezzo di digiuno. CHE MEDIA. Il tecnico di Parma, arrivato a 22 punti conquistati in 9 giornate (media di 2,44 a partita; ha fatto meglio di Allegri), ha trasformato una squadra che con De Boer in panchina era balbettante e insicura. Le ha dato carattere, solidità difensiva (ieri prima gara del 2017 senza gol al passivo) e anche una personalità fino a novembre sconosciute. Pioli, espulso dopo il secondo giallo ad Ansaldi, ha inoltre “deciso” il match indovinando il cambio di Joao Mario, inserito al posto di un Banega che non aveva trovato la giusta posizione tra le linee. Il portoghese campione d’Europa si è buttato dentro senza palla con più frequenza rispetto all’argentino e in una delle sue incursioni, perso da Bruno Henrique, ha deviato in rete un assist perfetto di Candreva. Il suo secondo gol nerazzurro, il regalo migliore che poteva farsi per il ventiquattresimo compleanno (festeggiato 4 giorni fa), ha incenerito il fortino rosanero che fino a quel momento era stato puntellato dalle parate di Posavec, decisivo su Brozovic, Candreva e Icardi. Il resto lo ha fatto la difesa che Pioli ha adeguato ai movimenti delle punte avversarie: è partito con la linea a 4, ma quando Quaison andava ad affiancare Nestorovski, D’Ambrosio si univa a Murillo e Miranda trasformando con una scalata il 4-23-1 iniziale in un 3-4-1-2 che prevedeva Candreva esterno a tutta fascia. SUPER JOAO. Il Palermo era partito forte e dopo i primi minuti aveva immaginato un finale diverso. Rispetto alla sconfitta di domenica scorsa a Reggio Emilia contro il Sassuolo Corini ha rinunciato a un giocatore offensivo (Embalo) per passare al 3-5-2 e ha messo un uomo in più in mediana (Gazzi) per “schermare” Banega. L’Inter è stata sorpresa dal pressing alto e ha corso qualche piccolo rischio: Murillo ha fermato una conclusione ravvicinata di Nestorovski su cross di Rispoli, mentre Quaison ha calciato a lato da buona posizione. Il doppio pericolo ha scosso i nerazzurri che hanno iniziato a giocare e a costruire occasioni pur non riuscendo a dare ritmo alla manovra, complice anche la pioggia e il campo pesante. Pioli ha frenato le incursioni di Gagliardini per dare facoltà al rientrante Brozovic di buttarsi dentro e ha chiesto di attaccare sulle fasce dove Ansaldi e D’Ambrosio con le loro sovrapposizioni dovevano sfruttare meglio la superiorità numerica. Ha faticato anche Icardi che, pur muovendosi bene, ha sbagliato due gol non da lui, mentre Perisic e Banega non hanno quasi mai azzeccato la giocata. La difesa a tre del Palermo, rinforzata dai ritorni di Rispoli e Pezzella, ha così tenuto botta fino al 65′ quando Joao Mario ha trovato la zampata vincente. A quel punto Pioli si è coperto con Kondogbia ed è passato al 4-4-1-1 (4-4-1 con la squadra in dieci), mentre Corini ha risposto attaccando prima con il 3-4-2-1 (Balogh e Quaison un passo dietro Nestorovski) e poi con il 4-2-3-1 (dentro anche Chochev). Dopo il rosso ad Ansaldi, il Palermo ha provato a sfruttare l’uomo in più, ma il muro nerazzurro, rafforzato con Santon (out Candreva), ha retto. Da 40 giorni Icardi e compagni sanno solo vincere e, anche se la zona Champions è ancora a -5, con Pioli in panchina è tutta un’altra Inter.”. Questo quanto scritto da “Il Corriere dello Sport”.