L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’inchiesta sui cori razzisti in Fiorentina-Napoli.
Prima i legittimi gesti di ribellione dei diretti interessati, da Kalidou Koulibaly che tuona «Queste persone vanno identificate e tenute fuori dagli stadi per sempre» fino ad André-Frank Anguissa che rivendica l’orgoglio per il colore della sua pelle, poi l’ondata di condanna collettiva. Dal presidente Federale Gabriele Gravina al numero uno dell’Assocalciatori Umberto Calcagno, senza dimenticare il patron viola Rocco Commisso pronto a sanzionare con un “Daspo” a vita i colpevoli e pure il sindaco Dario Nardella che chiede scusa ai tre calciatori azzurri perché «il razzismo non vive a Firenze».
La Digos di Firenze è al lavoro per identificare i responsabili. Sotto la lente ci sarebbe la posizione di un giovane di 20-25 anni, ma serve il riscontro video. Al vaglio ci sono le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza dello stadio. Si starebbe confrontando il materiale degli occhi elettronici puntati sugli spalti con quelli direzionati sui tornelli di uscita. Nelle prossime ore, l’informativa con l’esito di queste prime indagini verrà inviata in Procura per l’apertura di un fascicolo d’inchiesta. Sul fronte sportivo, invece, c’è da capire quale sarà la sanzione del giudice attesa per oggi.
Anche la Procura della Federcalcio ha aperto subito un’indagine dopo aver acquisito le testimonianze dei diretti interessati. «Purtroppo è da diverse domeniche che abbiamo episodi di questo tipo – ha spiegato ieri Gravina, con riferimento alla vicenda Maignan-Allianz Stadium -. La Figc ha preso una posizione di netta condanna verso questi atteggiamenti scellerati. Per gli imbecilli non c’è decreto che tenga: lo sono per cultura, non per vocazione».