L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul futuro di Insigne, fermo ad un bivio.
Visto che i fatti vanno rigorosamente separati dalle opinioni, ma delle quali a volte non possono fare a meno, Beppe Marotta, ch’è uomo di calcio, ha raccontato prima i fatti e poi orientato le opinioni su Lorenzo Insigne e sul caso che finirà per prendersi le copertine. «Credo proprio che a gennaio non faremo cambiamenti in organico, anche se l’attività di monitoraggio è già in atto per quanto riguarda la programmazione futura». Inter-Napoli è in calendario il 21 novembre, subito dopo la sosta, e però, a modo suo, è già cominciata da un bel po’: ad agosto, estate scorsa, mentre nel ritiro di Castel di Sangro s’avvertiva un pizzico di freddezza e lo scugnizzo e De Laurentiis non avevano molto da dirsi, per fronteggiare il rischio di ritrovarsi a corto di fantasia, non avendo ancora preso Correa, Marotta fece un passo avanti: «Ne parliamo?». Ne parlarono ma smisero subito: quindici milioni di euro più Sanchez non potevano alimentare tentazioni di strappi.
Però fu sempre in quell’istante che Marotta cominciò ad avvicinare Vincenzo Pisacane, il manager di Insigne, decodificando il futuro: a gennaio, quando sarà possibile trattare avvisando il Napoli con una semplice pec, si può discutere d’un quadriennale (di sei milioni), con un bonus alla firma di sette e dentro anche i diritti d’immagine. Magari è cambiato tutto o proprio niente, ma quando Marotta «sussurra» che «l’attività di monitoraggio è già in atto per quanto riguarda la programmazione futura» è chiaro che comincia ad agitarsi l’etere ma anche un po’ le acque attorno al Napoli non restano poi così placide.