Corriere dello Sport: “Inchiesta Report. Gli arabi vogliono la Fiorentina”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Fiorentina nel mirino degli Arabi.

Gli arabi vogliono la Viola? «La Fiorentina non è in vendita». È quanto fa sapere il club, dove serpeggia sempre di più la convinzione che una proprietà con tanta voglia di investire – sfidando i poteri forti del calcio – dia molto fastidio. A più livelli. «Vogliono destabilizzarci a poche ore dalla sfida contro la Lazio» la posizione che registriamo. Stasera a “Report”, su Rai3 dalle 20.55, andrà in onda un servizio nel quale si evidenziano quei rumors che – per mesi – avrebbero avvicinato la società toscana al mondo arabo tramite Matteo Renzi, membro del board di Future Investment Initiative, fondazione saudita creata nel 2020 direttamente da re Salman. «Mi arriva un giorno un messaggio – le parole di Barone nel servizio – che dice “guarda ci possiamo vedere? Ti voglio parlare degli amici miei di dove si va a giocare la Supercoppa il prossimo anno”». Parla ovviamente dell’Arabia Saudita, dove la Fiorentina contenderà a Napoli, Lazio e Inter il trofeo dal 21 al 25 gennaio. «Ma io non rispondo» conferma il dg. L’ex presidente del consiglio, anche lui interpellato dal giornalista Daniele Autieri, nega tutto: «Io ho proposto a Joe Barone, quando scende giù, di stare a cena con gli amici di Riad se avrò modo con gli impegni parlamentari di andare a vedere la finale di Supercoppa. Non è vero che sto trattando per gli arabi, è un’idiozia. Gli arabi non sono interessati alle squadre di calcio italiane». Eppure quel messaggio un peso ce l’ha. «La Fiorentina non è in vendita finché questa proprietà ha voglia di investire, come sta accadendo» è la versione di Joe Barone.

STRATEGIE. Nell’Arabia dorata che spende e spande (apparentemente senza norme) è stata in vigore fin qui una regola aurea: la ricchezza resta entro il confine. A differenza dei loro vicini qatarioti o emiratini, i sauditi hanno infatti deciso di non portare più i loro soldi fuori dal Paese come avevano fatto a lungo, negli anni passati, quando la rigida cultura religiosa imponeva loro divieti e chiudeva le porte al capitalismo. Poi, una volta che il governo si è reso conto che i suoi sudditi spendevano all’estero circa 21 miliardi all’anno in prodotti d’intrattenimento (sport, mostre, concerti, turismo), hanno cominciato a importare a Riad e Gedda gli eventi, le manifestazioni e campioni del calcio attraverso quel pozzo senza fondo che è il public investment fund (Pif, 900 miliardi di portafoglio). L’obiettivo resta quello di creare a domicilio il miglior campionato del mondo, in stile Premier League. Non a caso hanno comprato un club solamente in Inghilterra – il Newcastle due anni fa – per avere un avamposto in Gran Bretagna e conoscere nel profondo i segreti di quel modello che tanto vorrebbero imitare.

STADIO. Chissà se per la culla del Rinascimento gli arabi siano pronti a fare un’eccezione. L’interesse verso Firenze, del resto, va registrato. Secondo Report «autorevoli manager in Serie A hanno parlato di un interessamento del senatore Renzi in un possibile cambio di proprietà della Fiorentina». «Io non la vendo, io la tifo la Fiorentina. E tifo gratis» la risposta piccata dell’ex premier. Il patron Commisso, piuttosto, che ne pensa? Nel servizio, che si chiama “Desideri Sauditi”, c’è anche una sua battuta – «Mi vogliono mandare via da qua!» – rilasciata nel momento in cui la ferita sul nuovo stadio (leggasi i vincoli della Sovrintendenza) era fresca, e le polemiche per i fondi del PNRR non sembravano placarsi. Se per Renzi, infatti, «lo stadio con i soldi dell’Europa è una vergogna», Commisso continua a ripetere che «io avevo tutte le intenzioni di farlo e mi hanno fermato».