“La prima di Fulignati in rosanero e di Lo Faso dall’inizio. Un’età media bassissima, ancora meno del solito, poco più di 24 anni con i soli Rispoli, Gazzi e Vitiello a far da chiocce. C’è curiosità per vedere oggi il Palermo baby cui comunque sarà affidata una responsabilità non da poco. Quella di non acuire uno stato di tensione e difficoltà, vincendo una partita dove i rosa hanno tutto da perdere. È solo Coppa Italia contro un avversario di B ma la striscia tremendamente negativa e anche il ricordo del disastro di un anno fa con l’Alessandria impongono di non sottovalutare la gara. Senza dimenticare che la parola “Coppa Italia” al tifoso rosanero fa un effetto particolare perché resta un trofeo che rievoca grandi ricordi: 3 finali raggiunte, l’ultima nel 2011 all’Olimpico di Roma contro l’Inter. Più che logico che Roberto De Zerbi attui un rimpasto di formazione quasi totale. Dovrebbero essere addirittura 10 su 11 i volti diversi che scenderanno in campo rispetto al match con la Lazio. Confermato il solo Goldaniga, anche a causa della squalifica gli impedirà di giocare a Firenze. Fra necessità di alternanza ed infortuni, il turn over è stato conseguente: sono ko anche Gonzalez e Diamanti, pure loro fermi domenica sera con la Fiorentina sempre per squalifica. Ma il difensore costaricano espulso con la Lazio ha un ginocchio gonfio e Diamanti fastidi ad un adduttore. È convocato, ma non dovrebbe venire utilizzato. Non ci sono neppure Bruno Henrique, operato alla mano (si farà di tutto per recuperarlo per il Franchi), e Cionek, che dalla partita di Bologna soffre per un colpo ad una caviglia. De Zerbi opterà così per una difesa a 4, con Rispoli e Pezzella ai lati e Goldaniga-Vitiello coppia centrale. Riposa Aleesami. Forze fresche con il trio di centrocampo HiljemarkGazzi-Bouy, con l’olandese di origine marocchina che parte per la prima volta fra i titolari dopo lo spezzone di gara disputato domenica. Attacco tutto da verificare: intrigano velocità e fantasia che dovrebbero contraddistinguere Sallai e Lo Faso (entrambi sotto i 20 anni), ma spicca ancora una volta l’assoluta mancanza di una reale alternativa a Nestorovski. Da centrale o “falso nueve” agirà Quaison ma non è il suo ruolo. L’allenatore ritrova almeno Norbert Balogh, fermo per una microfrattura al piede da oltre due mesi: ultima presenza il 24 settembre con la Juve. Ma l’ungherese non ha ancora piena autonomia e andrà in panchina per giocare semmai la mezzora finale. E lo stesso De Zerbi ieri avrà dato un dispiacere a Zamparini confermando la sensazione che i ragazzi dell’Est possiedano sì talento ma poco adatto alle nostre latitudini: «Balogh e Sallai vengono da un calcio diverso, dove l’aspetto tattico viene dopo l’istinto. Non sono tanto predisposti alla nostra Serie A e ad una realtà come Palermo».
Tocca finalmente anche ad Andrea Fulignati, che attendeva il suo turno da oltre 4 anni. Il ragazzo toscano classe ottobre ’94, prelevato dalla Sestese nel 2012, ha fatto al Palermo la sua brava gavetta senza però riuscire a scendere mai in campo con la prima squadra. Prima la Primavera, poi l’apprendistato come terzo portiere dietro Sorrentino e Ujkani sia in B che in A, quindi l’esperienza a Trapani che doveva forgiarlo per riportarlo pronto alla massima categoria. Ma in granata non è andata benissimo, almeno a livello individuale: per Andrea la forte concorrenza con Nicolas, e solo 3 presenze, con l’occasione da titolare rovinata per una espulsione a Chiavari con l’Entella. Da allora, era il 13 febbraio, Fulignati non ha più giocato una gara ufficiale. La crescita però è proseguita silenziosa, sotto le cure prima di Franco Paleari, passato come preparatore dei portieri da Palermo e Trapani, ed adesso di Sicignano. Posavec, più giovane di lui, e per adesso gli è davanti. Ma Fulignati merita di giocarsi le sue chances. Oggi il debutto al Barbera e in Coppa dirà quanto i rosa possano contare su di lui”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.