Corriere dello Sport: “Il Parma alza la voce: «Nulla di irregolare»”
“È destino che a Parma non ci si annoi. Figurarsi se ci si poteva accontentare del tran tran post festeggiamenti, con qualche innocua voce di mercato ad accompagnare gli sforzi del club di adattare la rosa alla serie A. La notizia dell’inchiesta della Procura Federale sugli sms che Ceravolo e Calaiò hanno inviato a Masi e De Col è giunta come un fulmine a ciel sereno. Non per la società, ovviamente, ma per i tifosi. COMUNICATO. Il club ieri ha emesso un comunicato in cui puntualizza la sua posizione. Vi si legge che «i calciatori Calaiò e Ceravolo sono stati ascoltati ieri pomeriggio a Roma dalla Procura Federale. A entrambi è stato semplicemente chiesto conto di due messaggi di testo, inviati a loro ex compagni di squadra in forza allo Spezia nei giorni precedenti la gara. Il tenore dei testi di cui il Parma ha potuto prendere visione nelle ultime ore – e che non riportiamo esclusivamente per rispetto del lavoro degli organi che hanno il compito di approfondire l’accaduto – non contiene alcun tipo di irregolarità o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati. E come siamo certi verrà accertato anche dagli organi preposti ogni dirigente, tesserato o dipendente del Parma Calcio 1913 è a totale disposizione degli organi competenti qualora manifestassero la volontà di approfondire ogni aspetto che possa essere ritenuto utile». NO COMMENT. Il comunicato prosegue spiegando che Dopo aver annunciato che «in ossequio alle normative nessun tesserato o dirigente del Parma Calcio 1913 – anche se a malincuore – rilascerà dichiarazioni sino alla conclusione delle indagini», la società reagisce a un clima di sospetti e veleni che sente attorno a sé da oltre un anno: «Dopo i fiumi di inchiostro dedicati alle infamanti accuse relative a Parma-Ancona, purtroppo non cancellati dall’archiviazione del procedimento, e dopo ogni sforzo fatto per non replicare alle irresponsabili e reiterate dichiarazioni da parte di addetti ai lavori, relative a presunti episodi arbitrali (qui si parla di Parma-Pordenone, semifinale play off della passata stagione ndr), il Parma calcio 1913 ha già dato mandato ai propri legali di intervenire nella maniera più dura possibile contro chiunque continui ad infangare con illazioni o allusioni sui diversi mezzi di comunicazione il suo nome, il suo lavoro o i risultati ottenuti». TRAGUARDO SUL CAMPO. In chiusura il club prova a «tranquillizzare con forza i propri tifosi e nutrendo la massima fiducia sul fatto che quest’indagine certificherà ulteriormente come la terza promozione consecutiva – come le due precedenti – altro non è stata che un fantastico traguardo raggiunto grazie al lavoro, al sacrificio e all’esemplare correttezza della società e dei suoi tesserati». A questo punto a Parma l’auspicio è che la faccenda venga presa come una leggerezza di due giocatori che pure non sono nati ieri. Tra l’altro dei quattro protagonisti Ceravolo e De Col hanno giocato l’intera gara, il primo ha anche segnato in avvio il gol dell’1-0, Calaiò è entrato nel finale e Masi è rimasto in panchina tutta la partita. TROPPI VELENI. A Parma i commenti tendono ovviamente ad alleggerire il peso della faccenda perché non è credibile che una iniziativa pur inopportuna di due giocatori, senza alcun evidente riflesso sull’andamento della gara, possa compromettere una intera stagione. A meno che non ci si voglia attaccare al rigore fallito da Gilardino… ma a quel punto diversi tifosi puntano il dito sul colloquio tra Terranova e Kragl dopo il triplice fischio di Frosinone-Foggia per segnalare che forse anche là c’erano legami dubbi. Insomma, ai veleni Parma ormai è abituata e ora deve rimanere ancora con il fiato sospeso. E’ un destino davvero strano, ma i parmigiani vogliono pensare positivo sperando che si dia alle cose il loro giusto peso”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.