L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo che a Brescia punta tutto sul suo capitano.
Un lampo nel buio. Il gol di Matteo Brunori al “Barbera” contro la Ternana è stato un piccolo bagliore di luce in una giornata scura. La sua rete del definitivo 2-3 al 95’, casuale e propiziata da un malinteso tra il portiere e i difensori della compagine umbra, non è servita al Palermo ad evitare la sconfitta ma, a titolo personale e soprattutto in termini statistici, ha aiutato il capitano rosanero a consolidare la sua leadership. Anche in una serata no, i numeri continuano a strizzare l’occhio al 29enne attaccante italo-brasiliano andato a segno martedì per la terza gara di fila, step che ancora non aveva fatto nel Palermo targato Corini. Né in questo campionato né nella scorsa stagione (condita da 20 gol in partite ufficiali di cui 17 in campionato) nella quale aveva timbrato il cartellino al massimo per due gare consecutive.
CONTINUITA’. Gol contro Como, Cremonese e Ternana. Tre indizi formano una prova: uno dei “segreti” del numero 9 rosanero è la continuità, un tratto ormai radicato nel dna di un giocatore che da quando indossa la maglia del Palermo (dall’agosto 2021 in C) segna con grande regolarità e che grazie al rigore trasformato sabato scorso a Cremona ha impreziosito il suo curriculum a tinte rosanero arrivando in doppia cifra per la terza stagione consecutiva.
Matteo Brunori, intenzionato domani a Brescia ad aggiungere un’altra perla alla propria collana, fa rima con gol e la sua presenza nel tabellino dei marcatori è diventata un’abitudine al punto che, paradossalmente, quando segna ormai è come se non facesse più notizia. E invece il suo feeling con il gol resta la principale risorsa a disposizione del tecnico Corini. Da quando è a Palermo è rimasto a digiuno al massimo per 5 gare e, in ogni caso, è sempre stato in avanti il principale punto di riferimento. I 60 gol realizzati finora in due stagioni e mezza, grazie ai quali si è avvicinato a Carlo Radice che occupa il secondo posto nella classifica all-time dei marcatori rosanero, valgono lo scettro del potere. E’ sempre Brunori a determinare le fortune della squadra. Lo ha fatto da centravanti puro e lo sta facendo anche in quest’ultimo periodo caratterizzato, in termini di movimenti in attacco, da qualcosa di diverso rispetto al recente passato. Matteo, autore di 11 reti finora in questo campionato, non è solo un finalizzatore. Ora è anche un regista offensivo, bravo a confezionare assist (al momento è a quota 4) e a mettere la sua qualità al servizio del gruppo anche attraverso un lavoro di raccordo che si sviluppa ai margini dell’area di rigore