L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole rilasciate ieri da Corini in sala stampa.
Il rischio adesso è prendere tutto un po’ sottogamba, fidandosi di una rosa che consente di trovare soluzioni per ogni ostacolo. Ma lo Spezia di Alvini non solo l’anno scorso giocava in serie A ma, sia pur attardato, è ora in serie utile da tre partite e sta provando a risollevarsi forte tra l’altro di individualità che i rosa ben conoscono. Per esempio Salvatore Elia, che il Palermo ha sacrificato a un infortunio serio ma che l’anno scorso era partito benissimo (tre gol in dieci gare) e che sembrava integrarsi perfettamente con le richieste di Corini. «Il suo infortunio fu un grande dispiacere – lo saluta l’allenatore rosanero – io l’avevo sempre utilizzato, la mancata conferma dipende da una riflessione complessiva: il ragazzo non era di nostra proprietà, avevamo già due esterni destri come Valente e Di Mariano, abbiamo cercato elementi diversi per completare la rosa. Quando Elia è rientrato in estate gli ho subito mandato un messaggio affettuoso: sono contento che sia tornato in una piazza importante come Spezia».
Lo scenario . Elia è solo un esempio del valore che comunque i liguri possono esprimere, Corini prova a disegnare gli scenari tattici: «Le squadre di Alvini sono molto aggressive, mi aspetto che ci “prendano” alti, noi abbiamo lavorato in settimana per uscire dalla loro pressione e restare equilibrati quando andiamo ad attaccare. Lo Spezia è uscito da un momento di difficoltà e sta trovando quadratura, potrà succedere durante i 90′ che le squadre si allunghino e ci siano contrattacchi rapidi. Le altre corrono? Veniamo da una sosta piuttosto lunga ma ho visto la squadra consapevole che il percorso è ancora lungo. Anche per chi ha qualità, la generosità resta una componente fondamentale: non permetto la superficialità, il mio Palermo dovrà sempre avere un’anima di squadra. Poi può capitare di fare qualche prestazione meno buona. Certamente dobbiamo ancora crescere, molti dei nuovi acquisti sono qui da non più di quarantacinque giorni. Stulac e Gomes accanto in mezzo al campo? Il nostro sistema è variabile, il calcio moderno è occupazione degli spazi, Leo e Claudio possono giocare assieme ed è un’opzione anche per stasera». La brutta notizia è il nuovo ko di Di Mariano: appena recuperato, l’esterno si è fermato ieri per una lesione al flessore. I rosa contano di recuperarlo per la prossima sosta.
Privilegi e disciplina . Corini non si tira indietro sul tema scommesse: «Il Palermo ha un codice etico molto chiaro, i calciatori sanno bene quello che possono e che non possono fare. Siamo dei privilegiati ma il nostro è un privilegio che si conquista con impegno e disciplina: quando vedo qualcuno distratto, mi piace parlarci: ricordo sempre che c’è un uomo prima del giocatore e a loro dico che serve amare quello che si fa. Per durare in questo lavoro serve continuità di comportamenti e non appoggiarsi a cose futili». A ricordare a tutti quale sia la passione che si respira a Palermo ci penserà il Barbera: previsti stasera oltre venticinquemila spettatori. «La A è il loro e il nostro sogno» conferma l’allenatore. «Ci spingeranno fino alla fine».