L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo di Dionisi che ieri ha battuto lo Spezia.
Spezia, superato da un Palermo determinato e finalmente efficace sotto porta. Dopo 14 giornate di imbattibilità e quasi otto mesi senza sconfitte (l’ultima ad aprile contro il Parma), la squadra di D’Angelo cade al “Renzo Barbera” in una partita che mette in risalto i progressi dei rosanero sotto la guida di Alessio Dionisi.
Il Palermo torna alla vittoria dopo un lungo digiuno (l’ultima risaliva a fine ottobre), nonostante il perdurare dell’astinenza dei suoi attaccanti, con Brunori rimasto in panchina. Il merito è di un gruppo in crescita che ha mostrato aggressività, solidità difensiva e capacità di capitalizzare le occasioni su palla inattiva.
Nel primo tempo, i rosanero costruiscono quattro nitide palle gol nei primi 17 minuti, ma trovano sulla loro strada un Gori in stato di grazia, protagonista di interventi decisivi su Verre, Ceccaroni, Henry e Di Francesco. Alla fine, però, sono i calci d’angolo a fare la differenza: Baniya sblocca il risultato correggendo di testa una spizzata di Ceccaroni, e nella ripresa è ancora un corner di Ranocchia a generare il raddoppio, con l’autorete di Wisniewski.
Dall’altra parte, lo Spezia, pur rendendosi pericoloso in alcune occasioni (clamorosa quella di Soleri, fermato da Desplanches), si è trovato in difficoltà contro l’organizzazione difensiva del Palermo. La partita, caratterizzata da nervosismo e non sempre ben controllata dall’arbitro Prontera, ha visto anche un rigore revocato ai liguri grazie al controllo del VAR.
Questa vittoria rappresenta per il Palermo non solo tre punti preziosi, ma un’iniezione di fiducia per il futuro, con Dionisi che sembra aver trovato una chiave tattica vincente. Per lo Spezia, invece, sarà l’occasione per riflettere su una battuta d’arresto che non cancella quanto di buono fatto finora