Corriere dello Sport: “Il Palermo perde Mamadou Coulibaly fino al 2024. Adesso torna Stulac”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e sull’infortunio di Coulibaly.
Il Palermo perde Mamadou Coulibaly fino al 2024 e salta così il proposito di Corini di dare continuità al reparto di centrocampo, puntando su una cerniera fatta di forza fisica e corsa. Il senegalese ha riportato l’ennesimo infortunio stagionale, una lesione di primo grado del muscolo soleo della gamba destra, che, pur non trattandosi di una recidiva del precedente problema muscolare, lo costringerà ad uno stop di almeno un mese. Una brutta botta per i rosanero, attesi da due partite delicatissime in tre giorni, sabato a Como e il martedì successivo al Barbera con la Cremonese. Vero è che la panchina comunque appare sufficientemente lunga per trovare soluzioni alternative ma il terzetto di interni con Segre e Gomes sembrava in questo momento offrire le maggiori garanzie. Coulibaly in particolare forniva un apporto importante non solo nella fase di contrasto, ma anche in quello dello sviluppo dell’azione: il primo gol di Brunori a Parma e anche quello di Insigne col Pisa vedono una sua decisiva partecipazione.
Correzione obbligata. Sul campo del Barbera dove la squadra continuerà ad allenarsi fino al completamento definitivo di tutte le strutture del nuovo centro sportivo di Torretta, Corini studia dunque la correzione obbligata al Palermo che volerà in riva al lago. Per la verità, un turn over nel reparto sarebbe comunque stato possibile, stante le partite così ravvicinate. Le caratteristiche dei possibili sostituti sono però abbastanza diverse ed è logico pensare che l’allenatore sceglierà in base al tipo di strategia che vuole impostare. L’indiziato principale appare Leo Stulac, che aveva perso il posto da titolare non per demeriti ma per esigenze tattiche; c’è anche un’altra ragione che farebbe propendere per questa scelta. Il Palermo ha bisogno di legare meglio il gioco, di non essere costretto a buttare palla avanti senza avere attaccanti strutturati per tenerla, di trovare geometrie più lineari. E Stulac è in grado di farlo pur lasciando qualcosa sul piano dell’interdizione. Se invece si vuole proseguire sulla scia di una squadra da combattimento, Henderson è, fatte le debite proporzioni, il giocatore che può avvicinarsi di più al lavoro di Coulibaly. Poi c’è l’incognita Vasic, il giovane da cui ci si aspetta un salto di qualità e che potrebbe mixare tutti questi elementi pur essendo fuori dal ritmo agonistico da quasi due mesi: ultimo impiego a fine ottobre contro il Lecco, quando riportò un infortunio dal quale è da poco guarito.