“Tocca ancora a lui. Novellino l’ha già annunciato, Alberto Gilardino tornerà titolare domenica prossima nel Palermo che andrà a Chievo per uscire dall’incubo del terz’ultimo posto in cui i rosa sono piombati dopo la super rimonta del Carpi (gli emiliani hanno recuperato 7 punti nelle ultime 5 giornate). Il tecnico ha rivelato di avere avuto un colloquio personale col giocatore, per spiegargli che conta moltissimo su di lui e che modificherà anche l’assetto tattico per provare a servirlo meglio. Gila nell’ultimo turno a Empoli è rimasto in panchina per l’intera durata del match. Novellino aveva bisogno di una formula diversa (il 4-1-4-1) e ha scelto di sacrificarlo. Ma la priorità adesso è far gol. E Gilardino resta pur sempre il capocannoniere della squadra, con 7 gol su azione. Il gruppo sopra ogni cosa. Una stagione strana, controversa, sul piano generale per quello che ormai è arcinoto (i continui cambi di panchina) ma anche su quello personale. Con Gilardino prima presentato in pompa magna da Zamparini poi punzecchiato in continuazione dal presidente che fa capire di preferire altri attaccanti in squadra. E lui, impeccabile, silenzioso, mai una parola o un gesto fuori posto, tanto da farsi comunque stimare dalla folla che ne apprezza almeno l’atteggiamento con cui si è calato nell’avventura rosanero nonostante le mille vicissitudini che potevano fargli dire “ma dove sono capitato?”. Gilardino sa di avere un ruolo importante in un gruppo tanto giovane ma ha sempre anteposto le ragioni collettive a quelle individuali. «Novellino conta su di me? – ha dichiarato in una recente intervista a Sportmediaset – mi fa piacere la fiducia del mister, ma credo sia indispensabile tutto il gruppo in queste otto partite finali. Dovremo fare punti ovunque. Bisogna mettere da parte gli obiettivi singoli e pensare solo alla salvezza della squadra. Qualsiasi sia la scelta dell’allenatore, ci faremo trovare pronti. Lo dobbiamo a Palermo, alla città e ai suoi meravigliosi tifosi». Ritiro anticipato. Novellino in carriera ha già allenato Gilardino, ma Alberto era giovanissimo. A Piacenza, anno 2000. Il promettente centravanti aveva già debuttato in A con Simoni, Walter lo ebbe con sé in Coppa Italia prima della cessione al Verona. La stima è rimasta intatta. Novellino ha valutato bene le forze a disposizione poi ha optato per un modulo che ricerchi con insistenza la profondità e i cross proprio per sfruttare al meglio Gilardino che fin qui ha dovuto essenzialmente svolgere un lavoro durissimo da punta unica poco assistita. Dietro di lui ci sarà Vazquez, ai lati Quaison e forse Trajkovski pronti a buttare palla nella zona dove il campione del Mondo sa fare più male. Partenza giovedì, ritiro a Verona tre giorni prima della gara. Non c’è più tempo da perdere”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.