Corriere dello Sport: “Il Palermo non c’è. Che tonfo per Corini”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo che ieri ha fatto un tonfo contro il Lecco.

Il Palermo sbaglia tutto, dalla formazione all’atteggiamento fino a uno sterile e convulso assalto finale che produce il solito gol nel recupero (rigore di Brunori per fallo di mani di Celjak) ma stavolta è tardi. Al netto di un paio di episodi sfortunati che avrebbero potuto rimetterlo in partita (paratissime di Melgrati e traverse di Stulac e Soleri) i rosanero si sono consegnati all’ultima in classifica, rivitalizzata dal debuttante Bonazzoli che ha conquistato 6 punti in trasferta in 4 giorni riaprendo il suo torneo.

Corini invece complica il suo: 1 punto in 2 gare interne, 2º ko e 4° posto. Fin qui sempre ispirato nelle scelte, stavolta il tecnico presenta all’inizio un cambio di modulo forse dovuto all’assenza di Brunori ma che risulta poco comprensibile e privo di efficacia. Vasic largo a destra, e Di Francesco dall’altro lato, per due punte, Soleri e Mancuso. La verve iniziale è subito spenta dalle evidenti lacune di una fase difensiva improvvisamente diventata fragile: troppo facile il modo in cui Crociata, palermitano che non ha mai vestito il rosanero, fa gol ricevendo palla in area dopo un’incursione di Lepore liberissimo a destra.

I pali. Corini corre ai ripari togliendo l’infortunato Vasic per Henderson, ma la musica non cambia: sfiorato il pari con Soleri, il Palermo è scoperto sull’ennesima ripartenza di Novakovich. Sovrapposizione di Ionita e tocco sottomisura di Sersanti, anche lui al 1º gol in B (9º marcatore diverso del Lecco). La rabbia si scontra con le traverse di Stulac (punizione a fine primo tempo) e di Soleri di testa ad avvio ripresa, ma anche i 45′ giocati in costante proiezione offensiva sono raffazzonati. Gli ingressi di Brunori (in ritiro da sabato sera per un lutto) e Insigne non portano lo scatto che serviva, il Palermo non riesce mai ad andare sul fondo per crossare ed esalta la difesa ordinata di un Lecco in fiducia che torna a sperare.