Corriere dello Sport: “Il Palermo gioca con il futuro. Zamparini: «A Torino davanti al nuovo patron»”

“«A Torino davanti al nuovo presidente»: Zamparini scherza e si diverte a dirlo. Vero o non vero conta poco: il Palermo non ha alternative e per lui sono gli ultimi giorni da numero uno. «Io allo stadio non ci sarò di sicuro. Non sono quasi mai andato, perché dovrei ora che è finita? Caso mai ci sarà il nuovo presidente. Se è già in Italia? Non glielo dico, però da Londra a Torino si arriva in poche ore. Piuttosto ci vediamo a Palermo la prossima settimana».  Per la presentazione del suo sostituto e per spiegare il progetto del fondo angloamericano. Lopez, invece, rischia di essere giudicato due volte. Dal vecchio e dal futuro presidente. Partito un giorno prima, pura coincidenza viste le sue abitudini, il tecnico uruguaiano, ha ormai superato il primo momento di disagio dopo le accuse (e gli elogi) ricevute all’indomani del pareggio con la Samp. «Tutta colpa sua – ha tuonato Zamparini per non perdere l’abitudine mentre firmava le dimissioni – ha fatto una cavolata levando Sallai e Balogh». Tra ieri e oggi però qualcosa è cambiata. Ironia della sorte, Zamparini, da mangia allenatore è diventato l’esperto che consiglia gli uomini della panchina. Senza più poteri decisionali, il presidente (fra poco onorario) dall’esonero facile non potrà più cacciare nessuno. Ride di cuore e conferma: «Resto come consulente, la società che subentra non ha competenze, qualche dritta debbo pur darla». E in fatto di allenatori se ne intende, eccome. Tanto da raccomandare a chi arriva proprio l’attuale tecnico: «Lopez può aprire un ciclo, mi auguro che resti a Palermo per tanti anni. Lo consiglierò alla nuova proprietà. Con Diego, ci sentiamo diverse volte al giorno, gli spiego e mi spiega, è uno che conosce il calcio, ha rigore professionale, difende le sue idee ma soprattutto è un uomo e non guarda in faccia nessuno. L’ho apprezzato quando ha mandato in tribuna Trajkovski». Lopez risponde così: «Contro la Samp colpa mia? Zamparini ha il diritto di dire quel che pensa. E poi gli ho spiegato che era stato Balogh a chiedere il cambio. Finita la partita non ci credeva, ma il giorno dopo ha capito». COME ANIMALI FEROCI. Anche il caso Trajkovski è rientrato. E dalla tribuna il macedone è sceso tra i convocati. Lopez: «Per sostenere i tre attaccanti, bisogna correre come animali. Chiamo chi dimostra di essere pronto. Contro la Samp, l’ho sostituito con Bonfiglio che aveva più rabbia. Trajkovski l’ha capito e ha lavorato in settimana con ben altra cattiveria». Si schiera con i giovani: «Se reggono la tensione di un programma ultimativo? I ragazzi conoscono la situazione anche se hanno 15 anni. Gioca chi merita a prescindere dall’età. Appena vedo colpi di tacco interrompo l’allenamento. Balogh ha dimostrato maturità ed è sempre entrato con la testa giusta. Come Sallai. Posavec sta migliorando, nessun problema. A Diamanti, a Jajalo e Gazzi non ho bisogno di dire certe cose, i ragazzi possono crescere solo giocando». PERICOLO INSICUREZZA? Cambio societario? «Un passaggio epocale, il presidente è stato il primo a chiamarmi e a spiegarmi tutto. Incertezza, precarietà? E perché? Questo è un segno di solidità. A Bologna ho già vissuto la stessa esperienza, ma io e i ragazzi ne siamo rimasti fuori. Pensavamo solo al campo che è poi quello che detta regole e classifica». A Torino per vincere. «Serve un grande Palermo. Con la Samp ho visto pochi errori. Abbiamo giocato ad alta intensità, è stato un peccato non raddoppiare. Allora bisogna diventare più bravi. Il Torino è tranquillo, organizzato, simile alla Samp, anche se gioca più sulle fasce». La sfida Nestorovski-Belotti come finirà? «Nestorovski scalpita, Belotti è uno dalla faccia feroce, fa tanti gol, aiuta la squadra. E’ cresciuto tantissimo, arrivato in nazionale, merita. L’ho incontrato a Palermo, è un bravissimo ragazzo. Ma mi tengo Nestorovski. Il nostro compito è aiutarlo. Chi vince? Me lo chiede? Noi ci auguriamo che sia Nestorovski»”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.