Corriere dello Sport: “Il Palermo è da fare e Corini evita gli alibi”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla costruzione del Palermo.

Il Barbera riabbraccia la B dopo oltre 3 anni (ultima sfida della vecchia gestione rosanero, Palermo-Cittadella 2-2 del maggio 2019), e il colpo d’occhio sarà già la prima soddisfazione di serata. Venduti finora circa 5.000 biglietti, gli abbonati hanno superato al momento quota 10.000 ma i termini sono ancora aperti e la scadenza prorogata al 4 settembre. Siamo lontani dai livelli dei playoff di due mesi fa, ma ce n’è abbastanza per significare il valore della piazza siciliana. Del resto, a questo esordio di mezzo agosto arriva una squadra ancora non del tutto decifrabile, destinata a trasformarsi con la fine del mercato. Un Palermo in transizione dallo stile Baldini a quello Corini, che di Silvio fu inizialmente il leader nel gruppo del 2003 che poi conquistò la A (ma con Guidolin in panchina) ma che calcisticamente sviluppa concetti piuttosto diversi.

Quel buco in mezzo . La prima col Perugia di Castori è subito un bel test, Eugenio ha già specificato che quando ci sono i 3 punti in palio non si cercano scuse e si fa con quello che si ha. La rosa per adesso è disequilibrata, ancora in parte legata a Baldini ma senza avere capito come nascerà il nuovo progetto. E fino al gong del mercato (1 settembre) sarà così. Troppi difensori, pochissimi centrocampisti, visto che Corini neppure ieri ha utilizzato De Rose in partenza per Cesena (ma al momento ancora tesserato) e come rincalzi nel settore schiera in allenamento Doda e Peretti fuori ruolo visto che non ce ne sono altri. Poi nei prossimi giorni ci sarà da affrontare il nodo Luperini, uno dei trascinatori della passata stagione che, dopo il cambio tecnico, a quanto pare non intende rimanere sapendo di avere altre offerte appetibili. Insomma, il primo Palermo di campionato dovrà fare innanzitutto di necessità virtù, contando però su alcuni meccanismi naturali che la squadra sembra avere mantenuto (si è visto anche nel primo tempo di Torino).

Gli accorgimenti. Nello scorso turno di Coppa però si è interrotta la straordinaria serie positiva che vedeva i rosanero segnare consecutivamente da 25 gare ufficiali ed è arrivata la prima sconfitta dopo quasi 6 mesi (precedente a Francavilla per 2-1 il 26 febbraio). Ed è ovvio che adesso la caratura delle avversarie con cui misurarsi è ben diversa. Per questo, Corini nella sua prima settimana, ha mantenuto l’assetto base con cui affronterà il Perugia (4-2-3-1) ma sta studiando opportuni accorgimenti anche in relazione alle caratteristiche dell’avversario. Il modulo, con Baldini spiccatamente offensivo a costo di rischiare molto coi centrali difensivi, in certe fasi si potrà trasformare in 3-4-2-1, quello che utilizzava Filippi, con l’abbassamento di un esterno (Valente, recuperato per il match di domani) e dall’altro lato l’avanzamento di un terzino (Sala o Crivello).

Le doti che non dovranno mancare saranno l’aggressività e la spasmodica ricerca del gol e dell’area avversaria. Per questo, c’è curiosità per la prova di Elia, che di fatto prenderà il posto di Floriano nel poker d’attacco, e per Soleri, in campo assieme a Brunori, col difficile compito di supportare il 9 sotto rete ma anche di dare equilibrio alla fase di non possesso.