Corriere dello Sport: “Il Palermo degli stranieri parla siciliano. Ecco Monachello: «Voglio lasciare il segno». I dettagli del contratto…”
“Arriva il dialetto siciliano in mezzo a uno spogliatoio straniero. E’ quello di Gaetano Monachello, nato a Palma di Montechiaro, provincia di Agrigento, meno di 2 ore dal Barbera. Siciliano orgoglioso di tornare nella sua terra, eppure cittadino del mondo perché la sua avventura di giovane calciatore (è del ’94), contempla esperienze in Ucraina, Cipro, Francia, Belgio e un fugace passaggio in A (Atalanta). LA LINGUA MIGLIORE. L’accento si sente ma Monachello ci tiene a spiegare la sua crescita: «Le esperienze all’estero mi hanno dato moltissimo sul piano umano. Arrivare a Palermo e parlare in dialetto mi emoziona, ma ho imparato l’inglese, capisco diverse lingue. Alla fine conta il campo e io da siciliano in rosanero voglio dare qualcosa in più che non darei da altre parti. Chiuso da troppi attaccanti? So che il reparto è fortissimo, ma se avessi paura a 23 anni non dovrei fare questo mestiere». Benissimo a Lanciano, poi? «A Bergamo eravamo in A e Reja era più propenso a schierare giocatori con maggior spessore. I giovani, come me, Conti e Gagliardini, stavano fuori; a Bari ho avuto una grossa chance poi mi ha fermato un infortunio». Chiarisce: «Ho perso un anno intero per una diagnosi sbagliata, mi hanno curato per una pubalgia, invece erano piccole ernie che mi hanno portato a operarmi». Ha svolto la preparazione con l’Atalanta ma dovrà mettersi al pari coi compagni: «Ho lavorato da solo col personal trainer, ora sto bene e voglio dare il mio contributo. Il mio ruolo? A Lanciano agivo da punta unica, con Di Biagio nell’U21 giocavamo a 2 e mi trovavo meglio perché posso svariare e scambiare. Sabato con l’Empoli? Sarebbe bellissimo esordire davanti ai nostri tifosi. La Gumina? Siamo molto amici, a Terni gli ho fatto da fratello maggiore: fra noi ci sarà concorrenza leale, chiunque giochi dovrà contribuire alla causa». IL CONTRATTO. Il ragazzo che da giovane amava Vieri («mancino come me») e che al Monaco a soli 18 anni ha incrociato Falcao, ha chiesto un contratto che gli dia una chance: «Ho insistito per un diritto di riscatto, se dovessi fare bene restare qui sarebbe il massimo. Se l’Atalanta esercitasse il controriscatto, avrò fatto guadagnare qualcosa al Palermo!»”. Questo quanto analizzato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.