“«Cosa volete che faccia? – si chiede Zamparini -. Tutti dovremmo intervenire per urlare che questo torneo è falsato. Per la gioia del Frosinone, dell’Empoli, del Parma… Non è possibile che l’Italia sia l’unico paese in cui la serie B giochi quando le nazionali si portano via i giocatori migliori. Siamo contro la regola numero uno che parla di valori sportivi. Perché toglierci Nestorovski? Accontentatevi almeno del solo Trajkovski! Via anche Struna? Abbiamo Rajkovic e Bellusci infortunati, volete che giochi io?». PROTESTA. Palermo contro tutti per il caos nazionali. Storia vecchia che si ripete stavolta in toni più accesi perché si entra nel vivo. E per via degli infortuni. Alle parole, sia pure incisive, di Zamparini fa eco una dura protesta con iniziative a tutela della società impegnata nella lotta per la A. L’emergenza dopo Novara con i rosa attesi da un periodo di fuoco: il 25 marzo contro il Carpi, il 29 a Chiavari, il 2 aprile a Parma (lunedì di Pasqua!), per il recupero. Tre impegni in otto giorni, due senza otto nazionali, e che nazionali!, quasi tutti titolari da Nestorovski a Struna, da Jajalo a Chochev, da Trajkovski a Posavec, da Balogh ad Aleesami, l’unico per cui farà fede il certifi cato medico, già inviato alla federazione norvegese, nel periodo del possibile recupero. Ecco il motivo della protesta senza confini. I LEGALI. Hanno indirizzato un’istanza non solo alle federazioni interessate (Macedonia, Ungheria, Bulgaria, Croazia, Slovenia, Norvegia) ma anche alla FIGC e alla FIFA, trovando adesione nella Lega di B, «affi nché vengano lasciati liberi i convocati delle nazionali estere. Il Palermo infatti si troverebbe privo di otto titolari per due partite, circostanza che altera il regolare svolgimento del torneo». I legali evidenziano che «le partite sono amichevoli e quindi di interesse relativo rispetto a quello prioritario del Palermo che punta alla A e al futuro». Ma c’è di più perché la società «continua la propria battaglia per colmare una lacuna: la B, a differenza della A, non prevede la sospensione in coincidenza degli impegni delle nazionali. Incoerenza rispetto a quando, con la Juve in B, era stata emanata una norma, poi ritirata». FALLIMENTO: NOVITA’. Momenti cruciali per i rosa. Dal campo al tribunale. La Procura, infatti, il 9 marzo, a fi rma dei sostituti Fusco e Dessì, ha depositato le controdeduzioni alla perizia tecnica d’uffi cio nelle quali si replicherebbero le argomentazioni poste a fondamento dell’istanza di fallimento. Nella sostanza non verrebbe rilevato nulla di nuovo e di tecnico in grado di confutare le risultanze dell’elaborato super partes ma note riepilogative e illustrative della posizione già assunta. Deduzioni che fi n dall’inizio e poi nel corso delle attività dei professionisti incaricati dal Tribunale sono state superate dalle valutazioni del collegio dei periti e ritenute ininfl uenti. Ora siamo al dunque. Trascorsi 10 giorni, o anche prima, la parola passa al Tribunale. Con la sentenza di accoglimento o di rigetto dell’istanza di fallimento”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.