L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul focolaio covid in casa Palermo che costringe Baldini ad allenare soltanto otto calciatori.
I disponibili sono rimasti solo otto. Il focolaio Covid nel Palermo non si ferma, il nuovo ciclo di tamponi molecolari, che hanno riguardato anche i familiari dei calciatori, ha scoperto 5 nuove positività di componenti il gruppo che fino a ieri erano negativi. Tre sono calciatori. Conforta almeno che dei ben 25 contagiati totali, solo un paio siano sintomatici con qualche grado di febbre mentre la maggior parte, grazie ai vaccini che non immunizzano totalmente ma coprono comunque da danni peggiori, debba solo attendere di completare la quarantena (7 giorni per chi ha fatto la terza dose, 10 per gli altri) svolgendo da casa lavori individuali, ovviamente blandi, come hanno mostrato tramite i propri social alcuni dei calciatori: Pelagotti, Accardi e Dall’Oglio in particolare. Per programmare con certezza un loro rientro all’agonismo, la società attende in ogni caso di conoscere i nuovi protocolli decisi dalla Lega che si devono adattare a situazioni che cambiano in continuazione e con estrema velocità.
I tiri con la mascherina . Nel frattempo anche ieri la seduta di allenamento è stata a ranghi ridottissimi, si è svolta al campo di Tommaso Natale nel pomeriggio, in una porzione di campo e sotto la luce dei riflettori. L’elenco dei presenti ha subìto delle piccole variazioni rispetto ai giorni precedenti: in gruppo solamente Doda, Luperini, Perrotta, Somma, Peretti, Lancini, Felici e Soleri. Il lavoro è stato supervisionato da Baldini, presente a bordo campo in cappotto e jeans. A coordinare gli esercizi della pattuglia di reduci l’ex capitano Santana. L’argentino, che allena nel settore giovanile rosanero dopo avere appeso le scarpe al chiodo, sta facendo da assistente del tecnico, privo al momento dei due collaboratori che ha portato con sé. Seduta inevitabilmente limitata, prima sul pallone poi in palestra, con la curiosità dei calciatori che nella sessione di tiri in porta finale, portavano la mascherina a proteggere naso e bocca anche sul terreno in gioco.