L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo che dopo il ritiro a Girona adesso dovrà mantenere alta l’attenzione in vista del rush finale di questa stagione.
La forza della continuità. Dall’inizio più che traballante (5 sconfitte nelle prime 8 giornate) al potente cambio di direzione che ha fatto scoprire un Palermo solido, magari non sempre spietato, ma straordinariamente coriaceo e comunque capace di portare a casa punti. Nelle ultime 16 partite, Corini ha perso solo col super Genoa di Gilardino, che da qualche mese ha preso a correre ad altissima velocità. E a gioco più lungo, sono solo 3 le battute d’arresto in 22 partite, per i due ko di seguito a novembre con Cosenza e Venezia (e sbagliando due rigori nel finale) da cui la squadra ha saputo riprendersi brillantemente. In questo modo anche i tanti pareggi, 11 in questo ciclo, hanno finito per venire valorizzati: la sconfitta incide sempre sul morale di gruppo ed ambiente.
Ritorno da Girona. È su questa abitudine alla concretezza che il Palermo farà leva per lanciare la sua volata negli ultimi due mesi di campionato. Lo attendono durissimi confronti diretti in trasferta (a Parma fra una settimana, a Cagliari nell’ultima gara esterna) mentre al Barbera arriveranno avversarie con l’acqua alla gola, le ultime 4 della graduatoria, e sarebbe un errore considerarle gare facili. Intanto si è concluso ieri il ritiro spagnolo di Girona, che ha permesso a Corini di lavorare in una struttura adeguata, amplificando i rapporti interni del gruppo («è importante che i ragazzi si ritrovino insieme per più tempo» ha affermato il tecnico) ed anche con i club della galassia di proprietà City.