Corriere dello Sport: “Il Palermo alla deriva, Corini resta al timone. Il tecnico ha la fiducia dei giocatori, ma Zamparini non è convinto”

In casa Zamparini non si può mai dare nulla per scontato, ma dopo un periodo convulso sembra che almeno per qualche giorno una soluzione si sia trovata: fino a domenica, quando il Palermo giocherà a Reggio Emilia col Sassuolo, in panchina ci sarà Eugenio Corini. Che ha deciso di restare alla guida della squadra nonostante la divergenza di opinioni col presidente che voleva riportare De Zerbi e che ha contattato (e sta ancora sondando?) altri allenatori senza successo. Corini ha pensato lungamente alle dimissioni, ci ha dormito su una notte mentre tutta una serie di componenti, la squadra in testa, gli chiedeva di proseguire e di non disperdere quei bagliori di speranza maturati nel suo mini ciclo. Una vittoria e un pareggio, punti sfumati nei secondi finali a Firenze e col Pescara, nelle ultime due gare gol subìti solo su rigore. Ancora pochissimo per le esigenze della classifica ma almeno qualcosina rispetto alla serie di 9 sconfitte consecutive. Alla fine, prima dell’allenamento Eugenio ha riunito squadra e staff al completo per comunicare che era pronto ad andare avanti, che per carattere non abbandona la nave che affonda e ha chiesto a tutti di crederci ancora. Poi subito via sul campo e anche oggi doppia seduta in programma. Dunque, si va avanti con Corini. Meglio usare il condizionale però perché il presidente resta quello che decide, spesso anche contro l’evidenza o il buon senso. Travolto da una serie di vicissitudini che ne minano la serenità, a cominciare da quelle economiche (come leggerete in seguito), Zamparini non sembra convinto delle chances di recupero della squadra e vorrebbe già programmare la stagione futura di serie B. Il che contrasta in verità anche coi suoi stessi propositi di passare la mano al più presto. Se non sarà più lui a fare il presidente o cederà la maggioranza, almeno dal punto di vista tecnico dovrebbe pensare solo all’oggi e fare di tutto per migliorare la squadra e tentare di salvarla. Intanto non ha trovato in De Zerbi l’allenatore pronto a sposare il suo progetto, né scovato altre soluzioni in piena emergenza. Zamparini avrebbe fatto un altro tentativo con Gianni De Biasi, già contattato dopo l’addio di De Zerbi, che comunque avrebbe dovuto sdoppiarsi col ruolo di Ct dell’Albania, aveva pensato anche a Diego Bortoluzzi, ex secondo di Guidolin e suo uomo di fiducia in passato. Insomma, cerca un traghettatore per finire la stagione nel modo il più indolore possibile. Ma anche le persone più vicine a lui hanno cercato di fargli capire che era meglio tenere Corini. Almeno per adesso. A conferma di una situazione finanziaria non più florida come in passato, il presidente ha pubblicato ieri sul sito ufficiale una lettera aperta destinata all’Agenzia delle Entrate e Riscossione Sicilia, per contestare un pignoramento di 200.000 euro effettuato nei giorni scorsi sui conti correnti Unicredit del Palermo Calcio e relativo a un vecchio contenzioso in epoche in cui non era lui al vertice del club. Ma la cosa più grave, come scrive Zamparini, non è tanto l’entità del provvedimento ma la conseguente segnalazione al sistema bancario nazionale “con danni per la gestione societaria e di immagine”. La vicenda infatti può avere effetti sulle risorse da investire (eventualmente) nel mercato o comunque su tutta la liquidità della società. Zamparini protesta soprattutto ricordando che in questi anni il Palermo è stato “uno dei maggiori contribuenti delle entrate fiscali per la Sicilia”, allegando un prospetto dove si parla di 265 milioni di euro versati in imposte dal 2002 ad oggi. Aldilà della querelle, che segue quella recente con la banca che gli ha bloccato il fido, resta la sensazione di una società in difficoltà prima sconosciute. Che finiscono per incidere anche sui destini della squadra“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio