L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo a caccia di una scintilla.
Probabilmente , sarà poco credibile perché c’è ancora un mese pieno di mercato e una vicenda tecnica in piena evoluzione, ma è pur sempre la prima stagionale. Il Palermo debutta tornando nella Coppa Italia maggiore (che non disputa dal 2018, quando uscì al 3° turno contro il Cagliari) e affrontando la Reggiana dell’ex Aimo Diana che avrebbe potuto essere sua avversaria nelle semifinali play off se non fosse stata sorpresa dalla Feralpi Salò. Partita preparata con tempi ristrettissimi ed una rosa indecifrabile, formata per gran parte dello zoccolo duro che ha vinto il campionato (ma senza più la spinta di Baldini) e con inserimenti di nuovi acquisti che avranno al massimo 4-5 allenamenti coi compagni.A guidare la squadra il giovane Stefano Di Benedetto, che ha plasmato bene la formazione Primavera ma che è qui solo di passaggio e per sedere stasera in panchina ha avuto bisogno di una deroga. Accanto a lui Leandro Rinaudo, che al momento è il nuovo ds al posto di Castagnini ma potrebbe anche restarlo se la proprietà City non troverà soluzioni più convincenti.
Continuità e innovazione . Difficile chiedere dunque indicazioni precise in un quadro tanto estemporaneo. Però quando si va in campo per un impegno ufficiale ci deve essere sempre un fuoco che si accende, soprattutto in uno stadio Barbera che ha fatto capire durante i play off quale contributo possa dare ai propri giocatori. Dunque la curiosità riguarda le prestazioni di elementi che senza Baldini potrebbero essere messi in forse da scelte diverse (De Rosa e Floriano su tutti), la vena di Brunori che, pur in condizione ancora precaria, cercherà di ritrovare subito la magia della passata stagione, le novità assolute che vorranno ben figurare al debutto in rosa come il centrale romeno Nedelcearu, il promettente Pierozzi, più i giovani fantasisti Stoppa ed Elia. E forse anche il portiere Pigliacelli, destinato a giocarsi il posto con Massolo.
L’attesa . Per l’allenatore non c’è immobilismo, al contrario, ma un’analisi che vuole portare a fare la scelta più adeguata. La strategia City è dovuta cambiare in corsa, l’idea di proseguire sulla continuità dopo la promozione è stata superata dai fatti e adesso un tecnico nuovo di zecca dovrà rispondere a criteri precisi, non dettati da urgenza o situazioni contingenti. Mirri ha lasciato capire che potrebbe arrivare anche un nome a sorpresa, fuori dai canoni consueti, “alla Blessin al Genoa” è stato l’esempio. Intanto, la holding arabo inglese sta per far entrare nella propria galassia un nuovo club, il 13° nel mondo: i brasiliani del Bahia.