Corriere dello Sport: “Il Palermo a Brescia, il passato ritorna”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di lunedì tra Brescia e Palermo.
Mozione degli affetti al Rigamonti ma nonostante il Natale, non ci sarà affatto spazio per bontà e nostalgie. Brescia e Palermo, piene di ex reciproci, hanno entrambe necessità di fare punti e dunque sul campo si prevede battaglia. Ma le storie alle spalle di questa partita restano tante e tutte interessanti.
Incroci del cuore. Partiamo dalla più nota, quella di Eugenio Corini: bresciano di Bagnolo Mella ma non semplicemente un ex. Ai colori della sua città, dove aveva debuttato anche da calciatore ad appena 17 anni, sono legati i ricordi più vincenti della sua carriera da allenatore. Promosso in Serie A al primo tentativo, esonerato nella stagione successiva, poi nuovamente richiamato da Massimo Cellino, con cui il rapporto non è stato affatto facile, a marzo di quest’anno per sostituire Pippo Inzaghi. Il tentativo di fare bis con un’altra promozione glielo impedisce il Monza di Giovannino Stroppa nei play off. Inutile aggiungere altro su quanto il tecnico rosanero sentirà il match bresciano. Con una strana particolarità insita nella stagione in corso: gli tocca spesso affrontare allenatori appena assunti, capiterà anche lunedì prossimo quando saggerà le prime mosse del nuovo proprietario della panchina delle rondinelle, l’espertissimo Alfredo Aglietti al debutto. DALLA
PARTE OPPOSTA. Ma anche dalla parte opposta c’è qualcuno che vivrà la sfida con un tuffo al cuore: Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Brescia, un legame innegabile e mai negato con Palermo. Ci ha lavorato in tre diverse esperienze, ha sempre vinto un campionato (promozioni in B nel 1993 e 2001, in A nel 2014), conosce profondamente l’animo della città siciliana, è stimato dalla piazza. Scendiamo sul campo e troviamo altre storie: l’alfiere d’attacco dei lombardi è Stefano Moreo, in rosanero negli ultimi due anni della vecchia gestione, divenuto molto apprezzato dai tifosi dopo un inizio assai difficile.
Nel Palermo, gli ex arrivano dalla difesa: Ales Mateju ha passato tre anni e mezzo a Brescia, la società che l’ha portato in Italia. Ci ha vinto un campionato, ci ha giocato in A prima di trasferirsi a Venezia. Più malinconica al momento la storia di Edoardo Lancini, una vita coi biancoazzurri (6 stagioni di B) prima di accettare Palermo in Serie D e diventarvi, pur fra alti e bassi, una delle colonne della doppia scalata sino ai cadetti.
Il suo ritorno a Mompiano però non sarà da protagonista: fuori dai titolari da quattro mesi, potrebbe rientrare nei convocati per la squalifica di Nedelcearu ma la sua storia siciliana è probabilmente ai titoli di coda. A gennaio è fra i candidati a partire, liberando fra l’altro così un posto bella lista degli over.