Corriere dello Sport: “Il palermitano La Gumina si è “preso” il Benevento: «Palermo? Non ci voglio neanche pensare di doverlo affrontare da avversario»”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta uu’intervista all’ex rosanero Nino La Gumina il quale si sofferma su vari temi, tra i quali anche sul Palermo.
Un gol e mille significati. Grazie a quello segnato alla Spal, Nino La Gumina si è preso lo scettro di capocannoniere della Strega. Per carità, ancora numeri piccoli quelli della squadra giallorossa, che proprio nella prolificità dell’attacco ha (per il momento…) il suo più grande tallone d’Achille. Appena 12 le reti realizzate in 13 giornate, peggio hanno fatto solo Cittadella e Perugia. Ma quel gol, il terzo stagionale, il bomber siciliano lo cercava da tempo con tutta la determinazione possibile: ne aveva realizzato uno a Venezia e fu vittoria, uno alla Ternana e dopo il 2 a 0 sontuoso della prima frazione di gioco si materializzò la sconfitta più amara. Ci voleva un gol così, pesante e decisivo come quello segnato al “Paolo Mazza”: palla in mezzo di Farias, suo compagno di squadra anche all’Empoli, stop di destro e stangata di sinistro che piega le mani di Alfonso. Il gol del sorpasso, dopo il vantaggio spallino in apertura, quello che ti fa capire che questa volta andrà a finire bene. La prodezza che ti fa correre a perdifiato per tutto il campo alla ricerca di quei volti amici finalmente sorridenti e gridargli forte la tua gioia.
C’è la sensazione che la vittoria di Ferrara possa essere il trampolino di lancio per un altro tipo di campionato per la squadra giallorossa. La Gumina aveva accettato con entusiasmo la sua nuova destinazione in prestito dopo il prolungamento del contratto con la Sampdoria (fino al 2027, segno di grande stima da parte della società blucerchiata), forse non aveva previsto tutte le difficoltà che ha dovuto fronteggiare il Benevento in queso avvio di stagione. Il cambio del timoniere in corsa, un fastidioso infortunio proprio all’arrivo di Fabio Cannavaro sulla panchina giallorossa. Ma sull’altra faccia della medaglia c’è stata sempre quella feroce determinazione che lo ha accompagnato in carriera e che ha permesso all’ex campione del mondo di utilizzarlo anche in condizioni non proprio perfette. Perchè quando c’è da stringere i denti Nino il palermitano non si tira indietro.
Una settimana per cercare di recuperare le energie dopo il dispendio di Ferrara e alla squadra qualche infortunato, in attesa di presentarsi con il solito spirito battagliero al Granillo di Reggio Calabria nel lunch match di domenica 27 novembre. Una sfida suggestiva che prelude alla “sua” partita personale, il 4 dicembre al Vigorito contro il Palermo. Nino lo ha ammesso candidamente di essere tifoso della squadra della città in cui è nato: «Non ci voglio neanche pensare di doverlo affrontare da avversario, soprattutto nella gara di ritorno alla Favorita». Lì ha mosso i primi passi, lì ha segnato i primi gol da professionista, innamorato a tal punto della squadra rosanero da tatuarsi un’aquila sul collo. Per il momento ha deciso di concentrarsi su una partita per volta: prima c’è da affrontare un altro ex campione del mondo, lo stimolo migliore per continuare sulla strada giusta.