Corriere dello Sport: “Il Modena esulta, è tornato in serie B. Rivetti è già un mito. Il patron felice: «Costruiremo una squadra ancora più forte»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Modena promosso in serie B.

Sì, è qui la festa. La festa è al Braglia perché il Modena con il 4-0 inflitto al Pontedera, dopo sei anni torna in serie B vincendo il campionato dopo una lunga, meritata cavalcata. Un poker salutato da oltre quindicimila spettatori, un mare di gente gialloblu che non si vedeva dai tempi dell’ultimo anno della serie A, datato ormai 2004. Merito di una squadra che ha battuto il record di vittorie consecutive in categoria, 14, e che con 27 partite vinte su 38 ha superato se stesso, toccando quota 88 punti. Una vittoria mai in discussione, una partita dominata dal primo all’ultimo minuto: i gialloblu attaccano subito forte, senza remora e senza nessuna radiolina mentale piazzata su Teramo dove era di scena la rivale Reggiana. Così all’11 dopo un tentativo di Azzi fuori di poco, la rete arriva grazie ad un cross basso di Scarsella intercettato da Tremolada che porta in vantaggio la squadra di casa: il “Braglia” esplode e sul punteggio di 1-0 si va negli spogliatoi. Il Modena ritorna in campo e al terzo minuto con Scarsella, l’uomo invisibile come viene chiamato qui, segna grazie ad un preciso colpo di testa su passaggio di Mosti. È lì, al 48′ della gara, che Modena e il Modena capiscono di avercela fatta: sugli spalti, con i quindicimila tutti in piedi a saltare, con il presidente Carlo Rivetti a dirigere il coro, e con i giocatori in maglia gialla che sul campo continuano a macinare gioco e fare gol. Prima con Silvestri, che di fatto chiude la pratica al 28′ e poi dal nulla ecco spuntare ancora Scarsella che firma il poker al 38′. Poi, ecco la festa con tanta voglia di essere protagonisti anche in serie B.

Il presidente Carlo Rivetti è, oggi, l’uomo più amato dai modenesi. Il successo contro il Pontedera e la promozione diretta in serie B sono in gran parte merito suo: sua l’intuizione di dire si a Romano Sghedoni e subentrargli lo scorso 3 giugno, suo lo spirito del club. Da allora è stato un crescendo e ieri al centro del campo, ha cantato a squarciagola il “Nessun Dorma” di Puccini, che gli altoparlanti del “Braglia” sparavano a palla, sulle note di Luciano Pavarotti, un’icona qui, come Enzo Ferrari e i tortellini. Il quarto, se esistesse un poker immaginario, oggi sarebbe lui, Rivetti da Biella trapiantato a Ravarino dove ha fatto i miliardi e con qualche milione è riuscito, finalmente, a far godere un popolo che era depresso come quello gialloblu, oggi tornato a sorridere, ubriacarsi di gioia e festeggiare. Era stato Rivetti all’ottantesimo a rivolgersi alla curva sul 3-0 chiedendo di non fare invasione di campo: sarebbero andati i giocatori sotto i vari settori. Ed i quindicimila del “Braglia” hanno obbedito al loro vate, alla guida economica e spirituale che in meno di un anno ha raggiunto il risultato sperato. «E ora faremo un Modena ancora più grande» ha detto a braccia alzate, vestendo sull’immancabile giubba la maglia gialla con una grande “B” stampata sopra, la divisa della promozione.

TESSER INFINITO. «E’ la mia quinta promozione, ma ogni volta è sempre la più bella – ha detto Attilio Tesser – che ha vinto quattro campionati di C e uno di serie B, con il Novara – Grande merito va alla società e ad un gruppo di giocatori che ha saputo realmente andare oltre le proprie possibilità, perché non si vince per caso un campionato a 88 punti e non si fanno per caso 14 vittorie di fila” ha ricordato un raggiante mister. Cui fa eco l’amministratore delegato, l’altro Rivetti, il figlio Matteo: «Una soddisfazione incredibile che non pensavo di vivere così presto, una gioia immensa per una città che la meritava tutta», ha detto. Poi Davide Vaira, il ds, bravo nelle scorse settimane a sedare le polemiche d’Oltre Secchia: «Auguro alla Reggiana e in particolare ai giocatori e a mister Diana, di raggiungerci in serie B e faccio loro i complimenti per averci dato filo da torcere fino all’ultima giornata. La prossima stagione? Ne parliamno fra una settimana» ha chiuso sorridendo. Poi la festa dallo stadio si è spostata in centro, sui viali, nelle piazze, nelle fontane, composta ma sentita, orgogliosa ma vera. Coma capita da queste parti, una terra senza compromessi, ma con tanto buon senso.

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Redazione Ilovepalermocalcio